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19 Luglio 2022
17:49

Stray, il videogioco per PS4 e PS5 che aiuta i gatti randagi

Tramite Stray, un videogioco con protagonista un gatto randagio, la casa di videogiochi Annapurna Interactive vuole raccogliere fondi per supportare associazioni e rifugi che si occupano di questi animali e sensibilizzare al tema.

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La casa di videogiochi Annapurna Interactive ha organizzato un giveway delle copie della sua ultima opera per aiutare alcune associazioni umanitarie e rifugi, come la Nebraska Humane Society e la Cats Protection, che si prodigano per aiutare i gatti randagi. Il perché è presto detto: una particolare sensibilità del team di creativi al tema che non solo li ha fatti avvicinare alla questione randagismo ma ha fatto sì che fosse proprio un gatto il protagonista del loro ultimo videogioco.

Il nome di questa opera interattiva è Stray, uscirà per le due console Plasystation (PS4 e PS5), e il titolo è quantomeno appropriato dato che significa letteralmente "randagio". L'azienda che lo produce ha fatto sapere che raccoglierà fondi per questa causa mettendo in palio varie copie del videogioco e per partecipare basta semplicemente donare 5 dollari a una delle due fondazioni di beneficenza.

In Stray il giocatore vestirà i panni di un gatto randagio arancione che vive con i suoi simili all'interno di un imponente sistema di mura confinante con una città perduta. In questo scenario post-apocalittico l'uomo sembra ormai estinto da tempo e ciò che rimane sono solo un agglomerato di cemento e ferro dove la vegetazione ha riconquistato i suoi spazi naturali. All'apparenza la città sembra sopita, ma nasconde un sottosuolo palpitante fatto di ingranaggi, luci al neon e sfavillanti insegne colorate e abitato da robot.

In un giorno come tanti, il piccolo protagonista salta sul solito tubo arrugginito e, per uno sfortunato caso, i bulloni saltano, il ferro cede e lo sventurato micio cade nelle profondità. Lì dovrà fare i conti con misteriose entità che regnano nel sottosuolo, ricercando la libertà e svelando i segreti che hanno reso quel mondo così selvaggio come lo vediamo.

I creativi di Annapurna Interactive tramite l'opera non vanno troppo per il sottile: il tema del randagismo felino è sentito e la visione del tema è chiara. Il randagismo è un fenomeno complesso e il randagio, nel videogame, non è visto solo come un animale da compagnia che sfugge al controllo umano ma soprattutto come animale libero, in grado di convivere con l’uomo e occupare il territorio in maniera ecologicamente stabile.

Anche in Italia è un tema sempre caldo e il fenomeno del randagismo felino è inquadrato dalla normativa legge 281 del 1991 in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo come “animale in libertà". Dal 1991, dunque, il legislatore ha preso un impegno chiaro nel riconoscere al gatto la connotazione di animale libero piuttosto che di un animale che per un errore, una svista o una cattiva azione da parte di un un umano, si trova al di fuori della sua supervisione.

Per questi randagi è prevista la sterilizzati dai servizi veterinari competenti per territorio e successivamente, riportati nel loro gruppo di appartenenza: così sono nate le colonie feline, in cui convivono gatti in libertà ma sotto controllo sanitario e che sono gestiti da enti e associazioni in accordo con le ASL locali con il fine di assicurarne l’alimentazione e la cura della salute.

L'ultimo aggiornamento in merito alla questione è del 2013, con l’Accordo Stato-Regioni in materia di identificazione e registrazione degli animali d’affezione. In questo provvedimento si introduce l’obbligatorietà dell’identificazione mediante microchip al momento della sterilizzazione e la registrazione in Anagrafe Canina dei gatti di colonia.

In ogni caso i creatori del videogioco producendo l'opera non desideravano solo fa vivere una storia emozionante e raccogliere dei fondi per i gatti che necessitano sostegno. La loro speranza è che le persone, vestendo i panni di un gatto randagio virtuale, siano più sensibili al tema e si interessino a una possibile adozione consapevole.

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