Una strage ancora senza colpevoli quella avvenuta nella colonia felina che da anni ha trovato ospitalità in una vecchia abitazione disabitata di via Roma, nel centro di Paderno di Ponzano Veneto. Tre gatti sono deceduti, due sono in fin di vita, altri tre mancano all’appello.
«Sono stati avvelenati con del liquido antigelo, ormai siamo praticamente certi, anche se dobbiamo avere l’ufficialità del l’Istituto Zooprofilattico a cui abbiamo mandato le prime analisi effettuate dai veterinari dell’Enpa», spiega a Kodàmi Antonello Baseggio, Sindaco di Ponzano Veneto. «Premetto che nel nostro territorio sono presenti almeno dieci/undici colonie feline e sono tutte registrate, perché quando ci vengono segnalate l’Asl, la Polizia locale e l’Ufficio Ambiente intervengono per censirle e poi attraverso alcune associazioni sul territorio, tra cui soprattutto Enpa e Gatti Vagabondi, vengono gestite sotto tutti gli aspetti, compreso quello della sterilizzazione delle femmine per impedire una proliferazione fuori controllo».
Per il Sindaco queste uccisioni sono molto strane: «È vero che il gatto non ha confini e va dove vuole e se va a fare la pipì nell’erba del vicino, poco si può fare. Ma il caso mi lascia perplesso perché è proprio chi abita lì vicino ai mici, nemmeno le associazioni, ad essersi occupato della loro gestione e anche delle spese per la sterilizzazione di tutte le femmine».
Evidentemente, però, a qualcuno quei gatti davano fastidio: «Per forza. È stato il consigliere comunale Franco Carlesso a informarmi che avevano iniziato a trovare dei gatti morti. I corpi erano stati portati all’Enpa che li aveva fatti analizzare dai loro veterinari, rivelando appunto che erano stati avvelenati con liquido antigelo, analisi che dopo la denuncia ai carabinieri del paese, sono state inviate allo Ufficio Zooprofilattico a Padova per accertare l’avvelenamento, cosa che, però, i veterinari hanno già dato per assodato».
La colonia è composta di 11 gatti e forse se ne salveranno solo due. «Una strage: tre sono morti, due sono quelli che ho prelevato io e che ho portato alla clinica veterinaria e che non sembra che si salveranno – continua il Primo cittadino – Altri due poi li abbiamo visti entrare nella casa che ospita la colonia, che in parte è ristrutturata e in parte abbandonata, ma non li abbiamo mai più visti uscire ed è pericoloso entrare ma, secondo noi, sono lì che sono andati a morire quelli che mancano all’appello».
Ciò che fa specie al Sindaco è un aspetto in particolare: «La nostra comunità ha un ottimo rapporto con i gatti liberi, ripeto in moltissimi si sono occupati a loro spese dei mici sia per il sostentamento che per le visite veterinarie o le sterilizzazioni. E oltretutto, di tutte le colonie felice che abbiamo, questa era quella che non avrebbe avuto più problemi di procreazioni. Per questo il gesto mi risulta ancora più assurdo e incomprensibile. Nel paese c’è una collaborazione fitta e costante tra amministrazione, cittadini e associazioni».
È anche vero che dieci colonie feline non sono poche per un territorio di dimensioni ridotte: «Sì ma bisogna tenere presente una cosa: pur essendo una cittadina, fino a una decina di anni fa Paderno era campagna e in taluni contesti l’animo tipico delle zone rurali è rimasto. Le colonie feline sono la conseguenza del rapporto che un tempo chi abitava qui aveva con gli animali, quando nessuno pensava di sterilizzare le femmine impedendo loro di continuare a procreare».
I prossimi passi a questo punto? «Siamo indignati, oltre che tristi, all’idea che si sia trattato di una morte causata per mano di qualcuno. La denuncia ai carabinieri è stata fatta dalla signora che ha trovato i primi corpi dei mici» conclude Baseggio «e io sono in contatto con l’Enpa per capire con il loro legale se è possibile fare qualche altro atto affinché un tale fatto non resti impunito. Ovviamente qualora ce ne fosse bisogno, io mi sono messo a disposizione».