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17 Giugno 2023
9:30

Strage di pesci in Texas: morti soffocati per l’innalzamento delle temperature dell’acqua

Migliaia di pesci morti in decomposizione sono stati spinti sulle spiagge di Bryan e Quintana in Texas. L’immagine apocalittica di tutti pesci spiaggiati è stata pubblicata dagli operatori del Quintana Beach County Park, i quali ritengono che la strage sia stata provocata da una riduzione dei livelli di ossigeno nell’acqua.

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Migliaia di pesci morti in decomposizione sono stati spinti sulle spiagge di Bryan e Quintana alla foce del fiume Brazos in Texas dalle onde del Golfo del Messico. Una morìa inquietante le cui cause al momento si ipotizzano soltanto.

L’immagine apocalittica di tutti quei pesci spiaggiati, è stata pubblicata dagli operatori del Quintana Beach County Park che ritengono che la strage sia stata provocata da una "perfect storm", ovvero una tempesta perfetta di condizioni avverse che avrebbe drasticamente ridotto i livelli di ossigeno nell’acqua, facendo soffocare gli animali.

Tale carenza di ossigeno, a sua volta, sarebbe da attribuire in parte alle temperature dell’acqua più alte della norma, e in parte al mare più calmo e al cielo più nuvoloso del solito. Le autorità del parco hanno spiegato, infatti,  che all’aumentare della temperatura diminuisce l’ossigeno disciolto in acqua, e questo è un problema soprattutto nelle acque poco profonde, visto che si riscaldano più in fretta.

Inoltre, nelle ultime tre settimane è mancato quasi completamente il vento che, provocando le onde, facilita la circolazione dell’ossigeno nell’acqua. Le nuvole, infine, spesso presenti hanno limitato la produzione di ossigeno delle alghe e di altri organismi attraverso il processo di fotosintesi, che avviene sfruttando la luce solare.

La gran parte dei pesci morti erano della specie "menhaden" (Brevoortia tyrannus), un tipo di pesce marino che vive in varie zone del golfo del Messico e della costa atlantica di Stati Uniti e Canada. Le operazioni per rimuovere i pesci sono iniziate fin da subito, prima che cominciassero a marcire.

Katie St. Clair, ricercatrice alla Texas A&M University, ha confermato al New York Times che l’innalzamento della temperatura delle acque del Golfo del Messico che si sta verificando può essere senz'altro la spiegazione al fenomeno e che se non si prenderanno provvedimenti la frequenza di questi eventi aumenterà, specialmente in acque poco profonde.

Casi simili sono stati osservati in altre parti del mondo: di marzo è la tragica immagine di milioni di pesci morti in un vasto tratto del fiume Darling vicino alla cittadina di Menindee nel Nuovo Galles in Australia. Anche in questo caso la morte era legata ai bassi livelli di ossigeno nell’acqua (ipossia), che si verificano a causa del clima e delle acque troppo caldi.

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Simona Sirianni
Giornalista
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