Stop all'allevamento e commercio di animali da pelliccia in tutta l’Unione Europea. È quello che chiede la Lav, Lega anti vivisezione italiana, con la mobilitazione nazionale nelle piazze italiane del 19 e 20 novembre 2022.
La manifestazione prevede dei punti firma in tutta Italia per aderire alla petizione “Fur free Europe” promossa dai cittadini europei che oggi conta sul sostegno di oltre 570.000 cittadini europei. «Lav, anche in qualità di promotrice di Fur Free Europe, è nuovamente impegnata in un’azione di sensibilizzazione contro lo sfruttamento di milioni di animali per la loro pelliccia – ha detto Simone Pavesi, responsabile Lav Area Moda Animal Free – Siamo finalmente riusciti a vietare in Italia gli allevamenti di pellicce, ora è il momento di estendere questo divieto in tutta l’Unione Europea e, per coerenza, vietare anche il commercio e l’import di prodotti di pellicceria».
Lo stop all’allevamento di animali da pelliccia è già realtà in Italia grazie alla previsione contenuta nella Legge di Bilancio 2022. In particolare, è stata stabilita la chiusura definitiva degli allevamenti e la riconversione in attività sostenibili e cruelty-free. Nonostante ciò ci sono ancora milioni di animali allevati e uccisi per la loro pelliccia in tutta Europa, destinati a trascorrere la vita in gabbia. Si tratta di volpi, cani procione, cincillà, conigli e visoni.
Per questo, lo scorso gennaio Lav insieme a Eurogroup for Animals e altre Ong europee ha formalizzato alla Commissione Europea la richiesta di avvio di una Iniziativa dei Cittadini Europei denominata “Fur free Europe” e finalizzata a estendere, in tutta l’Unione Europea, il divieto di allevamento di animali destinati alla produzione di pellicce, e contestualmente introdurre il divieto di commercio di prodotti di pellicceria, vietando quindi anche l'import da paesi terzi. Nel mese di marzo la Commissione europea ha autorizzato l’avvio della raccolta firme.
Nel corso di questi mesi si sono susseguite numerose iniziative dei volontari orientate a fare firmare la petizione in tutta Europa tenendo alta l'attenzione rispetto al problema degli animali sfruttati per la loro pelliccia. Il 29 giugno gli attivisti erano a Bruxelles e il 6 ottobre a Strasburgo si trovavano al Parlamento europeo, poi il 20 settembre a Milano in occasione della Fashion Week.
Ad oggi sono 14 gli Stati membri che hanno formalmente messo al bando gli allevamenti di animali per la produzione di pellicce, tra questi figura anche l'Italia. Tuttavia ci sono ancora oltre 18 milioni di animali che continuano ad essere allevati e uccisi ogni anno negli ultimi Stati produttori: Polonia, Grecia, Finlandia tra i principali. «Si rende necessaria un’azione diretta della Commissione Europea per armonizzare in tutta l’Unione il divieto agli allevamenti di pellicce – sottolinea la Lav – e, per coerenza, introdurre il divieto di commercio e import di prodotti di pellicceria come già vigente in California (2019) e Israele (2021), nel rispetto delle regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio».