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14 Settembre 2023
18:37

Stop all’uccisione di pulcini maschi: «Il decreto c’è ma non basta»

Il decreto che doveva vietare l'uccisione di pulcini maschi ammette delle deroghe al divieto a causa delle quali questi animali continueranno a morire.

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pulcini

I pulcini maschi non potranno più essere abbattuti. Lo prevede il decreto attuativo emanato dal Governo Meloni che mira a vietare l’abbattimento dei pulcini tramite triturazione entro il 31 dicembre 2026, ma le cose non stanno esattamente così e per le associazioni di tutela animale è una vittoria solo parziale.

Si tratta di provvedimento lungamente atteso dalle associazioni di tutela animale ma che sempre secondo queste non tiene debitamente conto delle raccomandazioni fornite. Il decreto, infatti, ammette delle deroghe al divieto a causa delle quali questi animali continueranno a morire. Ammette ampie deroghe al divieto di abbattimento selettivo in caso di errori di sessaggio, blocco o malfunzionamento delle macchine di ovosessaggio, per necessità di depopolamento, per necessità di salute pubblica e in caso di abbattimento dei pulcini per fini scientifici.

Per quanto riguarda i pulcini maschi nati, il decreto stabilisce la possibilità che siano affidati alle associazioni che dispongano dei requisiti necessari, ma anche l’alternativa di destinarli all’alimentazione animale: sarebbe preferibile che le associazioni vengano consultate obbligatoriamente e che la seconda possibilità diventi soltanto residuale.

Lo hanno chiarito Animal Equality, Ciwf Italia, Essere Animali, Animal Law Italia e Lav in una nota congiunta: «La legge votata dal Parlamento nel 2022 ha segnato un cambiamento storico per i diritti degli animali in Italia e ora siamo il terzo paese in Europa a dotarci di questa decisione pionieristica. Tuttavia, con l’attuale decreto attuativo l’impegno del Governo a sostegno degli animali non è sufficiente. Il benessere di questi animali non può infatti essere garantito completamente se non adottando tecniche adeguate ai pareri scientifici più autorevoli: ovvero abbassando i giorni di vita dell'embrione concessi per l'ovosessaggio e limitando le deroghe previste per l'abbattimento in casi di emergenza. In mancanza di questi interventi, i pulcini continueranno a soffrire e a morire per mano dell’industria delle uova in maniera del tutto legale. Confidiamo quindi che nel corso dei lavori parlamentari il testo del decreto venga rivisto e migliorato».

I pulcini maschi sono considerati veri e propri scarti di produzione dall’industria delle uova, ogni anno in Italia tra i 25 e i 40 milioni di pulcini maschi vengono uccisi per triturazione o soffocamento, pratiche dolorose di cui questi animali sono vittime entro le prime 24 ore di vita.

Per questo nel 2020 Animal Equality ha avviato una campagna di sensibilizzazione la cui petizione ha raccolto le firme di oltre 110 mila cittadini italiani schierati contro la terribile uccisione dei pulcini maschi appena nati. A seguito della campagna, l’organizzazione ha promosso un emendamento alla “Legge di delegazione europea 2021”, depositato dall’Onorevole Galizia nel dicembre del 2021 e poi approvato dal Parlamento.

Il 4 agosto 2022, il Parlamento ha approvato la “Legge di delegazione europea 2021 per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti normativi dell’Unione europea”, con cui si stabilisce di introdurre progressivamente, entro dicembre 2026, il divieto di abbattimento selettivo dei pulcini maschi nell’industria alimentare italiana, così come previsto dal Regolamento CE n.1099/2009 “Sulla protezione degli animali durante l’abbattimento”.

In questi mesi le organizzazioni che si battono per la protezione dei diritti degli animali in Italia e in Europa, hanno rivolto il proprio appello al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e a quello della Salute Orazio Schillaci per chiedere di fermare la carneficina dei pulcini maschi una volta per tutte.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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