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28 Ottobre 2022
13:03

Legge sugli animali esotici: pubblicata la lista delle specie che si possono prelevare in natura

In deroga alla nuova legge sull'importazione e il commercio degli animali esotici, con un Decreto pubblicato l'11 ottobre 2022 il Ministero della Salute ha pubblicato la lista delle specie che si possono prelevare dal loro ambiente naturale.

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Oggi entra ufficialmente in vigore lo stop all'importazione di specie selvatiche esotiche prelevate in natura per fini commerciali. Con un Decreto pubblicato l'11 ottobre 2022 in Gazzetta Ufficiale, infatti, il Ministero della Salute ha stilato la lista degli unici animali selvatici esotici che possono ancora essere prelevati dal loro ambiente naturale al fine della detenzione, della commercializzazione e dell'importazione.

L'elenco si inserisce in deroga alla nuova legge che regolamenta la detenzione e il commercio degli esotici, ma non si tratta dell'attesa "white list" con all'interno tutte le specie esotiche che è possibile commercializzare o tenere in casa, ma degli unici animali selvatici che possono ancora essere catturati in natura e inseriti in questo circuito.

Nell'elenco pubblicato in allegato al decreto troviamo sei specie, tutte legate al mondo dell'acquariofilia. Ci sono infatti cinque specie di pesci e un nudibranchio, un mollusco marino dai colori molto vistosi. Ecco la lista completa: Proterorhinus semilunaris, Acanthurus chirurgus, Acanthurus coeruleus, Pomacanthus maculosus, e il mollusco Chromodoris quadricolor, conosciuto anche come nudibranchio pigiama.

Tutti gli altri animali esotici non potranno più essere strappati al loro habitat e importati in Italia:  «Sono così salvi ben un milione e duecentomila animali. Questo il numero di vite che ogni anno sono state prelevate a forza dalle foreste di Paesi tropicali così come da ambienti naturali africani, come il pipistrello della frutta, e portate contro la loro natura in Italia in gabbie, vaschette e teche per essere trasformati in innaturali animali cosiddetti da compagnia», ha commentato Gianluca Felicetti, Presidente della LAV.

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Il nudibranco pigiama

Secondo il Ministero, gli animali nell'elenco non rappresentano un rischio sanitario legato ad eventuali zoonosi, non minacciano la biodiversità e sono compatibili con la cattività per ragioni comportamentali, fisiche, biologiche ed etologiche. Il nuovo Decreto serve perciò a specificare quali sono le specie esotiche già comunemente tenute come animali da compagnia che, a differenza delle altre, potranno ancora essere catturate in natura a fini commerciali.

Il provvedimento serve quindi a regolamentare in maniera più stringente il commercio e la detenzione soprattutto di pesci, anfibi e rettili esotici, ovvero del 95% degli animali esotici legate al mondo dell'acquariofilia e della terrariofilia e che ancora oggi vengono prelevati in natura per essere commercializzati e tenuti in cattività come animali da compagnia.

L'Italia è il quinto Paese europeo, dopo Paesi Bassi, Cipro, Lussemburgo e Belgio, a rendere operative le restrizioni che riguardano questi animali, ma bisognerà attendere ulteriormente per saperne di più su quali specie potranno essere riprodotte in cattività e, soprattutto, quali no.

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Zebrasoma xanthurum, conosciuto anche come pesce chirurgo pinna gialla

Parallelamente, infatti, dovrà essere stilata anche una "black list" con quegli animali che non potranno più essere commercializzati o tenuti in casa per motivi legati al rischio zoonosi, per la biodiversità e per il benessere animale. Chiunque detiene uno degli animali che saranno vietati, non potrà farlo più riprodurre ma potrà tenerlo fino alla fine della sua vita naturale. Le persone che li ospitano in casa dovranno inoltre denunciarne la presenza in Prefettura entro tre mesi dall'entrata in vigore della Legge, mentre i negozi avranno dodici mesi di tempo per la messa in regola, con l'identificazione degli animali e formazione degli operatori. Chi commercerà illegalmente specie protette o vietate sarà sanzionato «salvo che il fatto costituisca più grave reato» grazie all’integrazione dell’articolo 727-bis del Codice penale con «l’arresto da due a otto mesi e con l’ammenda fino a 10mila euro».

«Prossima importante tappa è quella di marzo 2023, scadenza per il neo Ministro dell'Ambiente per aumentare invece il numero delle specie previste dalla cosiddetta ‘lista negativa' ovvero quelle per le quali, dalle tigri ai coccodrilli, deve essere vietata la riproduzione e la detenzione anche se nate in cattività. Si tratta di altri milioni di animali ogni anno, trattati come morbosi oggetti da collezione», ha aggiunto Felicetti.

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