Nuova iniziativa delle associazioni animaliste per dire stop alla sperimentazione animale. In un recente video realizzato dalla Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) il cantautore Red Canzian, la blogger Chiara Canzian, gli attori Claudia Zanella, Elisa Di Eusanio, Loredana Cannata, Claudio Colica e Massimo Wertmüller e la conduttrice Daniela Martani vengono messi davanti a immagini girate all’interno dei laboratori, con la videocamera che immortala la loro reazione addolorata e scioccata.
Il video, promosso e sostenuta in Italia da Oipa, Lav, Enpa, Animalisti italiani, Ali, Partito Animalista e Leal, ha l’obiettivo di chiedere l’istituzione di un piano per porre fine a tutti gli esperimenti sugli animali in Europa, e lancia un appello a firmare l’Iniziativa dei cittadini europei (Ice) che chiede la transizione verso una ricerca scientifica che non sfrutti gli animali e il rafforzamento del divieto dell’Unione Europea di effettuare sugli animali i test dei cosmetici: «Per favore, unisciti a noi, perché è urgente e non abbiamo più tempo – è l’esortazione degli otto artisti italiani nel video-appello – Firma ora l’Iniziativa dei cittadini europei per un’Europa senza esperimenti sugli animali».
L’iniziativa arriva in un periodo cruciale, perché la petizione, per ottenere risultati, deve riuscire a totalizzare un milione di firme verificate di cittadini dell’UE entro il 31 agosto: a quel punto la Commissione europea sarà obbligata a portare avanti l’iniziativa. Al 28 luglio erano state raccolte in tutta l’UE circa 922mila firme, 64.000 delle quali sono state raccolte in Italia (la soglia minima per la validazione era di 53.580). A oggi restano sotto la soglia minima Portogallo, Belgio, Austria, Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania, Grecia e Cipro.
Cosa dice la legge sulla sperimentazione animale
L’Italia nel 2014, con il decreto legislativo 26 del 4 marzo 2014, aveva recepito la direttiva Europea sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, stabilendo all’articolo 1 «la sostituzione, la riduzione dell'uso di animali nelle procedure e il perfezionamento delle tecniche di allevamento, di alloggiamento, di cura e di impiego degli animali nelle procedure» e ricordando che il governo è tenuto a seguire anche alcuni principi direttivi tra cui «vietare l'utilizzo di animali per gli esperimenti bellici, per gli xenotrapianti e per le ricerche su sostanze d'abuso, negli ambiti sperimentali e di esercitazioni didattiche ad eccezione della formazione universitaria in medicina veterinaria e dell'alta formazione dei medici e dei veterinari».
Se in alcuni ambiti, dunque, la sperimentazione animale sembra ancora necessaria – la ricerca su tumori e malattie generiche, per esempio, o ancora lo sviluppo di vaccini – la direttiva europea stabilisce che i test animali non vengano invece condotti «per per gli xenotrapianti (il prelievo di organi da specie diverse da quella di chi li riceve, ndr) e per le ricerche su sostanze d'abuso». In quest’ultimo campo rientrano però i farmaci che agiscono sul cervello, per cui sono necessari test per potenzialità di sviluppo di abuso e dipendenza, e vi rientrano anche quelli impiegati nel trattamento del cancro. Da qui, e della mancanza di metodi alternativi per la ricerca, le numerose proroghe.
Il regolamento europeo sulla sperimentazione animale
A oggi i ricercatori devono attenersi a una serie di regole finalizzate a ridurre al minimo l'impiego di animali per i test, utilizzando metodi alternativi quando possibile, e ridurre al minimo le sofferenze dei soggetti testati, monitorando la salute e il benessere degli animali – principalmente topi e ratti – impiegati. Lo stop alla sperimentazione, però, sembra ancora lontano, mentre continua a infuriare il dibattito tra etica e scienza.
La petizione europea di Ice è finalizzata dunque a chiedere all'Ue di potenziare la tutela degli animali, e di vietare integralmente e per qualsiasi caso o motivo la sperimentazione animale. L’11 marzo 2013 è infatti entrato in vigore, in tutti i Paesi dell’UE, il divieto assoluto di vendere o importare prodotti e ingredienti cosmetici testati sugli animali, come previsto dal Regolamento Europeo 1223/2009. Anche in questo caso erano state approvate deroghe per la mancanza di metodi alternativi per testare la tossicità delle componenti cosmetiche.
La normativa europea sui cosmetici, recepita anche dalla legge italiana, ha imposto negli anni un graduale divieto dei test animali per scopi cosmetici e, con l’adeguamento del 2003, aveva disposto a partire dal 2004 il divieto di testare i prodotti cosmetici finiti sugli animali nel territorio dell’Unione Europea e dal 2009 il divieto di testare sugli animali ingredienti cosmetici e di commercializzare nell’Unione Europea prodotti cosmetici la cui formulazione finale fosse stata oggetto di sperimentazione animale oppure contenenti ingredienti testati su animali.