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10 Maggio 2024
10:33

Stop al foie gras in Europa: l’appello di parlamentari e associazioni al Governo

42 parlamentari si mobilitano insieme alle organizzazioni per la tutela degli animali per chiedere al Governo italiano di supportare il divieto di produzione di foie gras in Europa.

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Il foie gras, ottenuto tramite l'alimentazione forzata di oche e anatre, è insostenibile dal punto di vista etico. Si tratta di una verità accolta già da moltissimi paesi del Vecchio Continente, eppure in Europa questa pratica è ancora legale. Per questo 42 parlamentari italiani hanno deciso di supportare le associazioni nel chiedere al Governo italiano di schierarsi, a livello europeo, contro la produzione del foie gras.

La campagna è organizzata da Animal Equality, Animalisti Italiani, ENPA, Essere Animali, LAV, LNDC Animal Protection e OIPA. Insieme, le organizzazioni per la tutela animale chiedono che il divieto di alimentazione forzata venga esteso a tutti i paesi europei, e soprattutto alla Francia, che costituisce il maggiore produttore e consumatore a livello globale. In Italia invece il divieto di alimentazione forzata nell’industria del foie gras è in vigore dal 2007 e il consumo di foie gras è tra i più bassi al mondo.

La produzione di foie gras è stata fortemente condannata da un Rapporto del Comitato Scientifico Veterinario dell’Unione europea e dalla FAO, che giudicano l’alimentazione forzata nociva per il benessere degli animali. Tuttavia in Europa questa pratica è consentita ancora in Francia, Ungheria, Bulgaria, Spagna e nella regione belga della Vallonia.

Anche alla luce delle investigazioni pubblicate, le organizzazioni per la protezione degli animali chiedono al Governo italiano di «supportare la richiesta di un divieto europeo dell’alimentazione forzata in tutte le sedi necessarie per fermare la sofferenza di migliaia di anatre e oche ancora oggi sottoposte a questo maltrattamento, rinnovando così l’impegno già dimostrato dal precedente Governo».

All’appello delle organizzazioni hanno aderito numerosi politici di diversi schieramenti: il deputato Stefano Vaccari (PD) ha presentato un’interrogazione in Commissione Agricoltura sottoscritta da tutti i membri PD della Commissione stessa; la deputata Maria Chiara Gadda (IV) ha presentato un’interrogazione parlamentare sottoscritta dalla deputata Isabella De Monte (IV); la senatrice Susanna Cherchi (M5S) ha presentato un’interpellanza urgente sottoscritta da altri 20 deputati M5S e la senatrice Gisella Naturale (M5S) una mozione parlamentare, sottoscritta da 14 senatori M5S. La senatrice Dolores Bevilacqua ha inoltre espresso il suo supporto tramite comunicato stampa e via social, così come hanno fatto la senatrice Alessandra Maiorino (M5S) e i deputati Alessandro Caramiello e Sergio Costa (M5S).

Secondo la senatrice Bevilacqua, «il benessere animale dovrebbe essere una priorità per i Paesi civili e saremmo tutti orgogliosi di un’Italia capofila in Europa nel contrasto a pratiche spesso assimilabili alla tortura, come l’alimentazione forzata».

Gli allevatori costringono questi animali a ingerire grandi quantità di mangime infilando un tubo metallico nelle loro gole ogni giorno: questa pratica provoca gravi rischi di soffocamento e danni alle pareti dell’esofago, nonché un accumulo eccessivo di grasso nelle cellule del fegato, una patologia che si chiama “steatosi epatica”. In questo modo, quando vengono macellati, il fegato degli animali pesa da 7 a 10 volte in più rispetto al peso normale causando enorme sofferenza agli animali.

«In Europa l’alimentazione forzata non può più essere consentita: migliaia di animali sfruttati per produrre foie gras devono essere preservati da questa pratica crudele e vergognosa rispettando la volontà della maggior parte dei cittadini italiani (84%) ed europei (88%) che, secondo l’Eurobarometro 2023, desiderano che il benessere degli animali allevati a scopo alimentare sia maggiormente tutelato. Il governo italiano non si volti dall’altra parte ma scelga di fare la sua parte per gli animali», affermano le organizzazioni.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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