Così come aveva detto a Kodàmi, il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni ha mantenuto la parola data e modificato l’Ordinanza che vietava di somministrare cibo agli animali selvatici e randagi.
L’amministrazione ha, infatti, tolto completamente il riferimento ai randagi, prima di tutto, e poi anche a cigni anatre e piccioni che invece apparivano nel provvedimento emesso il 5 ottobre e che aveva scatenato le proteste delle associazioni ambientaliste.
L’integrazione quindi chiarisce che l’obiettivo dell’ordinanza è esclusivamente il contrasto alla presenza di roditori sul territorio al fine «di eliminare il pericolo di malattie e di degrado degli spazi pubblici. E di porre un limite a tutti i gesti che concorrono a mettere a rischio la salute pubblica» che, secondo Gattinoni «è insensato metterla in contrapposizione con la salvaguardia delle specie animali».
«Bene la marcia indietro del primo cittadino di Lecco sull’ordinanza che vieta di somministrare cibo agli animali selvatici e randagi», afferma Michela Vittoria Brambilla, presidente della Leidaa, la Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, che aveva minacciato di ricorrere al Tar.
L'azione, però, precisa l'onorevole, sul fronte legale non si fermerà. «Abbiamo già presentato una richiesta di accesso agli atti, per capire su quali basi è stato adottato il provvedimento e un’istanza di revoca in autotutela, perché l’amministrazione ritiri l’ordinanza senza se e senza ma. Adesso la speranza è che il sindaco pensi alla costruzione del canile».
Gattinoni, però, rimane fermo sulla convinzione della correttezza di questo provvedimento che, ci tiene a dire «non ha mai messo in discussione in alcun modo le attività di cura e protezione che diversi enti e associazioni svolgono in città nei confronti degli animali così come la presenza delle colonie feline, tutelate da apposite normative e dal Regolamento Comunale per la Tutela degli Animali».
Il divieto di abbandonare il cibo sarà in vigore fino al 23 ottobre, scelta dovuta all’organizzazione di una serie di eventi di forte richiamo turistico. A fine mese, poi, l’Amministrazione valuterà nuovamente la situazione con i professionisti competenti, per capire se la misura sia stata sufficiente o occorra trovare altre modalità di contrasto al proliferare di roditori tutelando, sempre, la salute stessa degli animali selvatici.