Stop alla presenza di cani nei giardini del Palazzo Reale di Napoli. Lo ha fatto sapere il direttore Mario Epifani con una nota: «Molti continuano a frequentare lo spazio lasciando liberi i propri animali di correre e "sgambare", scavare buche nelle aiuole e persino a non raccogliere le deiezioni», ha spiegato.
La decisione di vietare l'accesso ai cani nel giardino storico è stata accolta mal volentieri dai partenopei, e in particolare dai componenti del comitato cittadino "Qua la zampa". I rappresentanti infatti hanno organizzato una manifestazione per contestare l'applicazione del nuovo regolamento del Palazzo che interdice la presenza di ogni animale: «È vietato introdurre nei cortili e nei giardini cani e animali in genere anche se al guinzaglio, a eccezione dei cani da assistenza per persone con disabilità», si legge nel documento.
L'appuntamento è domani sabato 28 ottobre alle ore 11.00 in piazza del Plebiscito a Napoli, non lontano dal Palazzo Reale. In questa occasione ci sarà anche un momento di confronto tra il comitato e il direttore Epifani, il quale ha confermato la propria «disponibilità al dialogo e al confronto purché siano espressi i punti di vista di entrambe le parti».
Il direttore ha però anche sottolineato la legittimità del provvedimento: «Come evidenziato più volte il Giardino Romantico non è uno spazio pubblico, ma aperto al pubblico. Un giardino storico è un luogo della cultura la cui tutela e salvaguardia è affidata al ministero e può essere regolamentato da orari e modalità di fruizione».
Come spiega l'avvocato Salvatore Cappai, esperto in diritto degli animali, quando ci chiediamo se i cani possano entrare nei musei, dobbiamo tenere presente che «non c’è alcuna legge nazionale che neghi la possibilità di accedere all’interno di un museo in compagnia del proprio cane, tuttavia trattandosi di un luogo aperto al pubblico il gestore può imporre un divieto, attenendosi però sempre alla normativa locale vigente».
Ed è quello che ha fatto il direttore Epifani: «In quanto direttore di Palazzo Reale ho il dovere di tutelare in autonomia gli spazi del percorso museale interni ed esterni, tra cui sono compresi i giardini e di attenermi al Codice dei beni culturali. Inoltre ci attribuisce questa facoltà anche il regolamento regionale».
Tra i motivi che hanno spinto la direzione a vietare l'ingresso ai cani ci sarebbe anche l'inosservanza delle corrette norme di comportamento da parte dei pet mate. «Purtroppo nonostante l'elasticità dimostrata in questi due anni da cui è in vigore il regolamento, molti continuano a frequentare lo spazio lasciando liberi i propri animali di correre e "sgambare", scavare buche nelle aiuole e persino a non raccogliere le deiezioni. Nello stesso tempo è da sottolineare che il personale di vigilanza non è autorizzato a comminare sanzioni a chi commette tali trasgressioni».
I cittadini si vedono così privati, ancora una volta di spazi dove lasciare i propri cani liberi di essere cani, spazi di cui Napoli è carente. L'assenza di spazi è stata ricordata sia dal comitato "Qua la zampa", sia dal direttore Epifani:«Il Palazzo Reale non può farsi carico di una carenza cittadina di spazi dedicati ai cani. Non è un caso che quasi tutti i giardini storici a Napoli, in Campania e in Italia vietino l'accesso agli animali (Villa Floridiana, Villa Pignatelli, Reggia di Caserta, Giardini del Quirinale, di Boboli ecc)».
La situazione era già stata sollevata anche dall'associazione Animal Day, presieduta dalla giornalista Stella Cervasio, che già a marzo di quest'anno aveva segnalato come su 19 parchi cittadini oggetto di riqualificazione grazie ai fondi del Pnrr, solo per 1 di questi tra i lavori era prevista anche la realizzazione di un’area cani. Il problema insomma non riguarda solo Palazzo Reale ma la complessiva gestione degli spazi verdi dedicati ai cani. Fatto ancora più grave se si tiene conto che il sindaco Gaetano Manfredi ha scelto di tenere per sé la delega al benessere animale, decisione che nella pratica ha congelato ogni azione volta a migliorare gli spazi e aumentare i diritti delle famiglie che vivono con cani e gatti.