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3 Luglio 2024
16:05

Stop agli esperimenti sui Beagle: il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Aptuit

La sperimentazione sui cani Beagle da parte della multinazionale Aptuit è sospesa. Il Consiglio di Stato non ha accolto il ricorso presentato dall'azienda, confermando così lo stop almeno fino all'udienza prevista per dicembre 2024.

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La sperimentazione sui cani Beagle da parte della multinazionale Aptuit è sospesa. Lo confermano anche i giudici del Consiglio di Stato che non hanno accolto il ricorso dell'azienda, confermando così la decisione con cui il Tar del Lazio aveva dato lo stop alle sperimentazioni per sei mesi.

L'azienda di ricerca farmaceutica con sede a Verona lo scorso aprile era stata oggetto di un'operazione delle Forze dell'ordine durante la quale erano stati sequestrati 25 animali: cani di razza Beagle e scimmie Uisitì e macachi di Giava.

La Lav, associazione che si occupa di tutela animale nata proprio come organizzazione anti-vivisezione, si era rivolta al Tar del Lazio, e il tribunale amministrativo lo scorso giugno aveva accolto il ricorso, sancendo lo stop alle sperimentazioni sui cani sino al dicembre 2024. Per gli attivisti è una vittoria di civiltà, per i cani sono sei mesi senza iniezioni, prelievi e isolamento continuo. Diversa l'opinione dei vertici dell'azienda, la quale ha subito presentato il ricorso al Consiglio di Stato che oggi non è stato accolto.

«Il Massimo Organo della Giustizia amministrativa non ha ritenuto evidentemente rilevante la richiesta di Aptuit di interrompere urgentemente la sospensiva così da riprendere già il 3 luglio le sperimentazioni in corso sui cani», ha dichiarato Valeria Albanese, responsabile Area ricerca senza animali Lav.

Ancora una volta un Tribunale ha ribadito l’importanza della tutela del benessere animale anche nell’ambito della sperimentazione, come definito dalla Costituzione Italiana all’articolo 9 e dal trattato sul funzionamento dell’Unione Europea all’articolo13, il quale stabilisce «che bisogna tenere pienamente conto delle esigenze connesse al benessere degli animali, dal momento che sono esseri senzienti».

Quanto previsto dalla normativa trova la sua concretizzazione con la decisione del TAR del Lazio prima e del Consiglio di Stato ora, che rigetta la richiesta di Aptuit di riprendere la vivisezione sui cani Beagle, in quanto imprescindibile tenere conto de «l’interesse alla tutela del bene costituzionalmente tutelato della vita e del benessere degli animali», e fissa l’udienza per l’11 luglio.

«In quella sede – prosegue Albanese – attraverso i nostri legali, difenderemo il diritto dei cani ancora rinchiusi nei laboratori della multinazionale veronese, e ci batteremo affinché la sospensione delle autorizzazioni venga confermata anche dal Consiglio di Stato nell’udienza prevista per l’11 luglio, rigettando una volta per tutte il tentativo di Aptuit di poter ricominciare a effettuare quegli esperimenti. Il tutto, ci preme ricordare, in un contesto in cui vi è un’indagine a carico dell’allora Presidente dell’azienda  e veterinario su cui pendono accuse gravissime: maltrattamento e uccisione non necessitata di cani e primati non umani».

La Lav si appella quindi al Ministero della Salute e all’Azienda Sanitaria Locale Scaligera per chiedere di verificare che i cani oggetto degli esperimenti oggi sospesi siano tenuti in condizioni che rispettino le loro necessità etologiche e non siano utilizzati in alcuna procedura almeno fino all’udienza fissata per il 16 dicembre, oltre che incentivare la liberazione dei cani coinvolti nelle autorizzazioni ora sospese e la loro adozione in famiglia.

Purtroppo, i Beagle sono i cani più usati nella sperimentazione animale. Ciò accade per motivi che riguardano la loro resistenza fisica, la docilità, e anche il largo uso che se ne è fatto in passato e che condiziona anche le ricerche future.

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Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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