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4 Luglio 2024
13:23

Stop agli emendamenti caccia selvaggia: fallito il blitz venatorio

Quasi tutti gli emendamenti pro caccia al Decreto Agricoltura sono stati bocciati o ritirati. Esultano le associazioni di tutela ambientale e animale.

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Quasi tutti gli emendamenti pro caccia al Decreto Agricoltura sono stati bocciati o ritirati. È la totale débâcle del blitz venatorio preparato dalla Lega in Parlamento e smontato da forze dell'opposizione notoriamente ambientaliste come il Movimento 5 Stelle, ma anche da Fratelli d'Italia.

I rapporti sempre più tesi all'interno della stessa maggioranza di Governo ha impedito che entrassero in vigore misure impopolari come la possibilità di sparare agli uccelli migratori sui valichi montani, l'esclusione dei richiami vivi dalle tutele legali, la vanificazione dei ricorsi contro i calendari venatori illegittimi presentati da cittadini e associazioni, e l'uso di strumenti vietati dalle direttive comunitarie.

Un vero tentativo di golpe all'ecosistema che è stato osteggiato fin dal principio dalle associazioni di tutela animale e ambientale che, in maniera coesa, hanno espresso il prorpiro dissenso chiedendo il ritiro degli emendamenti in Commissione Agricoltura del Senato.

«Questo risultato – hanno dichiarato le associazioni – conferma quanto avevamo denunciato circa la palese violazione delle norme costituzionali ed europee che sarebbe stata determinata dall’approvazione degli emendamenti “caccia selvaggia”», esultano Animalisti Italiani, Anpana, Cabs, Enpa, Gaia Animali e Ambiente, Lac, Lav, Leal, Leidaa, Legambiente, Lipu-Birdlife Italia, Lndc Animal Protection, Oipa, Federazione Nazionale Pro natura, Rete dei santuari di animali liberi e WWF Italia.

Si tratta delle stesse associazioni che avevano consegnano al presidente del Senato, Ignazio La Russa, decine di migliaia di firme dei cittadiniraccolte con una petizione ospitata da Il Fatto Quotidiano, oltre a ulteriori 65.000 firme raccolte dalla Lipu-BirdLife Italia con una petizione popolare.

«Non si può pensare di eliminare le principali misure di protezione degli animali selvatici senza badare alle conseguenze a danno di tutti, solo per assecondare i diktat del peggiore estremismo, ormai dilagante anche nelle principali associazioni venatorie, al punto da isolare e allontanare chi ha posizioni più moderate – hanno detto le associazioni – Ringraziamo le migliaia di persone che ci sostengono e che firmando la nostra petizione ci hanno dato maggiore forza, consentendoci di raggiungere questo straordinario obiettivo».

Come fa notare il direttore generale della Lipu, Danilo Selvaggi, ora «la partita torna sulla proposta di legge Bruzzone, e siamo pronti a giocarla anche lì». Si tratta della proposta di legge n. 1548, a prima firma del leghista Francesco Bruzzone, che si compone di 8 articoli, ognuno dei quali modifica uno specifico articolo della legge quadro sulla caccia. Anche in questo caso le modifiche riguardano il calendario venatorio, le sanzioni, la tracciabilità dei richiami vivi, l’esercizio dell’attività venatoria e molte altre materie.

La natura, secondo le organizzazioni di tutela animale, è ancora in pericolo «per questo continueremo a vigilare, nell’interesse di tutti i cittadini, per fermare ogni tentativo di deregolamentazione, a partire dalla proposta di legge “sparatutto” ancora in discussione alla Camera dei deputati e dai calendari venatori 2024/25 che le Regioni stanno pubblicando in questi giorni e che in molti casi presentano evidenti illegittimità».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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