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13 Gennaio 2022
10:52

Stomatite nel gatto: sintomi, cause e cura

La stomatite nel gatto è una malattia comune ed è un'infiammazione del cavo orale. Scopriamo quali sono i sintomi, le cause e i rimedi.

Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Dott. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale
stomatite nel gatto

La stomatite è l'infiammazione del cavo orale. È una patologia abbastanza comune nei gatti di ogni età. Riconosce diverse cause e tra queste l'elevata proliferazione di germi e batteri per la scarsa igiene della bocca. Colpisce animali di ogni razza sebbene pare che qualcuna sia più predisposta (gatti Persiani, Somali e Himalayani). L'animale affetto da stomatite manifesterà dolore ed una forte infiammazione dei tessuti del cavo orale. La terapia è generalmente risolutiva.

Cause

La stomatite è un'infiammazione del cavo orale. Questa condizione patologica può riguardare gatti di diverse età e sesso. Sembra che ci sia un maggiore predisposizione nelle razze Somala, Himalayana e Persiana, sebbene questa condizione venga descritta anche in altri individui. Ha un eziologia multifattoriale riconoscendo in un'eccessiva proliferazione di germi del cavo orale, scarsa igiene dei denti e presenza di virus in particolare calicivirus le cause dell'infiammazione.

gatto persiano
Gatto Persiano

È possibile che una disfunzione del sistema immunitario possa predisporre alla stomatite. In alcuni casi, la condizione infiammatoria riguarda anche la porzione posteriore della faringe e in questo caso si parla di faucite (infiammazione delle fauci).

Sintomi e Diagnosi

La stomatite si manifesta con forte arrossamento dei tessuti del cavo orale, dolore alla masticazione e prensione dell'alimento con conseguente riduzione dell'appetito, alito cattivo, eccessiva salivazione, riduzione dell'atteggiamento di leccamento del pelo. Talvolta, sono presenti ulcere che rappresentano un peggioramento della condizione infiammatoria. Le manifestazioni cliniche durano fintanto che non si instaura una corretta terapia.

Himalayan cat
Gatto himalayano

La diagnosi è generalmente clinica. Tuttavia, in alcuni casi si procede a biopsie del tessuto infiammato. Da un punto di vista strettamente patologico la stomatite può essere caratterizzata dalla presenza di plasmacellule e linfociti e verrà etichettata come stomatite linfoplasmocitaria che una condizione idiomatica (senza causa) del gatto.

In altri casi, è possibile che la stomatite sia caratterizzata dalla presenza di granulociti eosinofili e dunque si diagnostica più correttamente un granuloma eosinoflico del cavo orale. In alcuni casi è necessario uno studio radiografico per verificare eventuali erosioni dell'osso.

Cura

La terapia della stomatite deve mirare alla risoluzione della causa che ha determinato l' infiammazione dei tessuti. Non sempre è possibile risalire alla causa, pertanto le azioni terapeutiche devono mirare ad un'accurata pulizia dei denti con rimozione del tartaro e pulizia delle superfici dentali. Si possono somministrare farmaci antibiotici e disinfettanti specifici per uso topico e, tra i rimedi naturali, può essere utile il decotto di malva per sfiammare. Inoltre può essere utile l'applicazione di gel che hanno la funzione di lenire l'arrossamento ed il dolore. Scomparsa l'infiammazione l'animale non proverà più dolore. La prognosi è ottima ed è difficile arrivare a conseguenze fatali per il gatto.

Prevenzione

È importante che il pet mate assicuri la corretta igiene orale del gatto controllando la pulizia dei denti e dei tessuti del cavo orale.

La stomatite del gatto è contagiosa?

La stomatite del gatto non è contagiosa né per gli altri animali né per gli uomini.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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