L’auto sterza per investire la cagnolina Nina, uccidendola. È questa la terribile sequenza ripresa dai video delle telecamere di sorveglianza ad Alcamo, in Sicilia. A darne notizia è la LNDC Animal Protection, associazione di tutela animale i cui volontari si occupavano proprio della piccola Nina.
Nina era figlia di una cagna vagante che aveva partorito vicino al luogo di lavoro di Gabriele, un attivista della Sezione LNDC di Alcamo. Gabriele aveva quindi iniziato a prendersi cura dei cuccioli prodigandosi per loro. Quando erano ancora molto piccoli, i cani si ammalarono e Nina si era rivelata essere quella più fragile del gruppo. Per questo, l'attivista aveva dedicato a lei ancora più attenzioni che agli altri e tra loro si era creato un legame fortissimo.
Dopo la sterilizzazione, Nina, la sua mamma e la sua sorellina sono rimaste a vivere lì, con tanto spazio a disposizione e libere di poter entrare e uscire dalla proprietà, sapendo di poter contare sempre su Gabriele per tutto ciò di cui avevano bisogno. I cani liberi sono una realtà di molti quartieri e territori, si tratta di cani che non sono abbandonati, ma liberi e accuditi dai volontari della zona.
Così Nina ha vissuto per 4 anni, senza mai avere né creare problemi a nessuno. Non è possibile quindi immaginare lo strazio di Gabriele quando ha visto il filmato delle videocamere di sorveglianza che secondo l'associazione non lasciano alcun dubbio: Nina è stata uccisa volontariamente.
«Ora che il filmato è diventato di pubblico dominio possiamo dire che è stato proprio il nostro attivista Gabriele a fornirlo alle forze di Polizia, affinché identificassero la persona che di proposito ha sterzato con il preciso intento di investire la povera Nina. Finora non avevamo potuto divulgare questa informazione per rispetto della fase investigativa, ma a questo punto non ha più senso tacere», ha commentato la presidente della LNDC Animal Protection, Piera Rosati.
Si tratta di immagini che Kodami ha visionato, ma che non troverete sulle nostre pagine per non ledere la dignità di qualsiasi creatura.
«Le immagini parlano chiaro e dal primo momento è stato subito lampante che quella di Nina non è stata una morte accidentale – ha sottolineato Rosati – ma un deliberato gesto crudele fatto per motivi che sinceramente non si possono comprendere. Di certo questa cosa non potrà e non dovrà restare impunita, abbiamo già sporto denuncia e faremo tutto ciò che possiamo affinché questa persona paghi per quello che ha fatto anche se il dolore di Gabriele per la perdita di Nina non potrà essere ripagato».
Nel frattempo, l’Ufficio legale dell’Oipa ha fatto sapere che sporgerà denuncia alla Procura della Repubblica di Trapani e che inoltrerà un'istanza al sindaco di Alcamo, Domenico Surdi, affinché emetta un’ordinanza interdittiva che vieti all'uomo, «nonché ai suoi familiari e ai suoi conviventi di detenere animali».
L’autore del gesto rischia fino a 24 mesi di reclusione. «Troppo poco, aspettiamo un inasprimento delle pene per i reati contro gli animali, come promesso da diverse parti politiche – ha commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto – Soggetti che incrudeliscono contro gli animali sono soggetti pericolosi che possono tranquillamente passare dall’animale all’uomo. L’ordinamento dovrebbe considerare anche questo».