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5 Novembre 2021
12:52

Stella McCartney alla Cop26: «Il futuro della moda e del nostro pianeta è vegano»

Stella McCartney è stata invitata alla Cop26, la conferenza sul clima a Glasgow, unico marchio luxury presente, come simbolo di una moda sostenibile. Pioniera di un fashion più rispettoso della natura e del benessere degli animali, realizzato con materiali innovativi e a basse emissioni di carbonio. Applausi da Leonardo DiCaprio.

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Non ne parlava ancora nessuno, o almeno sicuramente non con questa eco. La definizione "moda etica" era coperta da un alone di mistero ma Stella McCartney, figlia di Paul e Linda, entrambi ecologisti e vegetariani convinti, non ha dubbi quando comincia la sua attività di stilista: la sua moda non utilizzerà mai pellami e pellicce e realizzerà soltanto capi e di accessori privi di materie prime di origine animale.

Antesignana e apripista di quella che oggi appunto chiamiamo moda etica, rispetto alla quale una dopo l’altra le maison della moda di lusso e gli stilisti più famosi iniziano a convertirsi pur con un ritardo notevole, McCartney la sua rivoluzione l’ha cominciata 30 anni fa e grazie a questa lunga esperienza oggi è la stilista di riferimento di una moda meno inquinante, più rispettosa della natura e del benessere degli animali.

E forse proprio per questa coerenza mai rinnegata è stata invitata alla Cop26 di Glasgow come unico marchio di moda presente alla conferenza per il clima, nell'ambito della Sustainable Markets Initiative (Smi) del Principe Carlo che proprio qualche giorno fa al G20 ha lanciato il primo passaporto della moda sostenibile a cui, naturalmente, Stella McCartney ha aderito.

«Questo è il decennio decisivo per agire», ha detto la stilista durante la presentazione della mostra itinerante "Future of Fashion: An innovation conversation whit Stella McCartney", ospitata presso la Kelvingrove Art Gallery and Museum della città dove sono esposti tutti i materiali innovativi e a basse emissioni di carbonio che il brand ha testato nel corso degli anni e sta testando tutt’ora.

Che sono tantissimi: dai pezzi realizzati con il micelio, ossia i funghi, trattata da sembrare pelle, al NuCycl, una tecnologia capace, secondo i suoi ideatori, di riciclare all'infinito qualsiasi tipo di scarto tessile, naturale come il cotone, o sintetico come il poliestere. Dalle prime scarpe da calcio vegane al mondo, create in collaborazione con Paul Pogba e Adidas by Stella McCartney. Al cotone rigenerativo di Soktas e l’Econyl(R) rigenerato da nylon proveniente da rifiuti post-consumo e plastica oceanica.

«Il futuro della moda e del nostro pianeta è vegano» aggiunge McCartney, secondo la quale, però, per raggiungere l’obiettivo «è necessaria un’azione forte tra il settore privato e i leader di governo che porti a investimenti e incentivi più rispettosi della natura».

La stilista ha inoltre invitato i delegati e il pubblico a firmare e condividere una petizione per porre fine all’uso di pelle e pelliccia di animali nell’industria della moda, suggerendo che «non collaborare ora sarebbe un’ingiustizia anche e sopratutto per le generazioni future».

Al lancio della mostra anche Leonardo DiCaprio, grande sostenitore del lavoro di Stella McCartney, e notoriamente agguerrito sulle battaglie ambientali e per il benessere animale.

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Simona Sirianni
Giornalista
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