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12 Gennaio 2024
11:45

Stagione venatoria prolungata in Basilicata: le associazioni insorgono

La Giunta della Regione Basilicata ha deciso di prorogare la stagione venatoria, permettendo la caccia a tordi e beccaccia ancora fino al 31 Gennaio. Le associazioni animaliste e ambientaliste hanno espresso il loro dissenso tramite una denuncia.

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La Giunta regionale della Basilicata ha deciso di prolungare la stagione venatoria per la caccia a tordi e beccacce fino al 31 Gennaio, dando la possibilità di sparare ancora contro gli uccelli.

Le associazioni animaliste ed ambientaliste ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE, LIPU BIRDLIFE ITALIA, LNDC e WWF hanno protestato, indicando le loro ragioni in una denuncia rivolta all’Europa: «Subito nuova denuncia all’Europa, oltre che impugnazione e valutazione di richiesta danni ai funzionari. Il tempo dei regali ai cacciatori è finito».

Le associazioni hanno accusato la Regione Basilicata di aver ignorato e violato le direttive scientifiche volte a preservare la biodiversità. In particolare, si fa riferimento all'ISPRA, l'autorità nazionale preposta a studiare i calendari venatori in base alla tutela delle diverse specie. Quest'ultima aveva chiaramente raccomandato di astenersi dallo sparo durante la migrazione prenuziale, quando gli uccelli percorrono anche grandi distanze per raggiungere destinazioni con un clima più favorevole.

Le accuse delle associazioni sono molto forti: «Invece la Regione Basilicata, probabilmente nella speranza di raccattare qualche voto in vista delle prossime elezioni regionali, ha colpevolmente ignorato le indicazioni del mondo scientifico cedendo alle richieste delle lobby venatorie, ha concesso la proroga della caccia ai turdidi e alla beccaccia, violando apertamente le indicazioni della Direttiva Uccelli, il tutto in un momento che vede l’Italia come osservato speciale da parte della Commissione europea proprio per le molteplici e perduranti violazioni in materia di caccia. Ricordiamo che proprio nella lettera con cui è stata aperta la Procedura Pilot nel luglio scorso, la Commissione ha evidenziato che la concessione della caccia nei periodi di migrazione prenuziale, citando espressamente le date di chiusura previste al 31 gennaio, non sia coerente con il dettato della Direttiva Uccelli».

Attualmente, le associazioni a difesa degli animali e dell'ambiente oltre a presentare denuncia contro la decisione della giunta regionale, auspicano che altre regioni italiane non replichino l'approccio adottato dalla Basilicata. In particolare, la Regione Puglia è al centro dell'attenzione, poiché, secondo gli attivisti, sembra stia valutando l'opzione di prorogare la chiusura della caccia, permettendo ancora ai cacciatori di prendere di mira numerosi animali selvatici.

«Siamo in sostanza di fronte ad un atto vergognoso, di una gravità estrema, che si prende gioco della legge, delle regole e delle istituzioni, ma che costituisce anche un danno oggettivo e irrimediabile a quel patrimonio indisponibile della collettività rappresentato dagli animali selvatici», hanno concluso le associazioni.

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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