video suggerito
video suggerito
6 Giugno 2022
13:34

Staffette da Sud a Nord, una diretta con Stray Dogs per parlare degli sviluppi della nostra inchiesta

L'8 giugno 2022, alle ore 20.45, sulla pagina Facebook di Stray Dogs International ci sarà una diretta in cui si parlerà della nostra video inchiesta "Staffette, dall'amore al business" e dei risvolti che ci sono stati in un costante lavoro da parte dell'associazione e sempre con il sostegno di Kodami. Ospite la nostra direttrice, Diana Letizia.

19 condivisioni
Immagine

Il fenomeno delle staffette, ovvero il trasporto di cani di strada o di canile da Sud a Nord Italia destinati alle famiglie che li attendono, è sempre più diffuso, soprattutto dopo l'avvento dei social network. Ormai basta un clic per adottare un cane e dare inizio al viaggio, ma non sempre avviene nel rispetto delle leggi e del benessere animale. Nonostante il grande impegno dei volontari e a causa dell’assenza degli enti preposti, dietro a questi spostamenti si cela un commercio spesso clandestino con un giro di affari che arriva anche a tre milioni di euro all'anno.

Partendo da queste premesse e dopo un anno di lavoro, a maggio del 2021 su Kodami abbiamo pubblicato la prima puntata del nostro format "L'ora blu" dal titolo "Staffette: dall'amore al business". Una video inchiesta unita a un lungo approfondimento nel quale, in collaborazione con Stray Dogs International Project, associazione che si occupa dello studio del randagismo in Italia e all’estero, avevamo analizzato il fenomeno attraverso le testimonianze dirette di chi opera sul campo con diverse competenze, dal trasferimento al monitoraggio dei cani liberi fino alla peggiore delle ipotesi, ovvero di coloro che poi si trovano di fronte animali il cui destino amaro è finire in canile: individui strappati dal loro territorio in cui erano perfettamente integrati e che invece portati nelle grandi città diventano "pazienti psichiatrici" che non riescono a vivere una vita serena con le famiglie che li hanno voluti.

Mercoledì 8 giugno 2022, alle ore 20.45, sulla pagina Facebook di Stray Dogs International ci sarà una diretta in cui si affronterà questo tema e quali altri risvolti ci sono stati dalla pubblicazione della video inchiesta in poi, in un costante lavoro da parte dell'associazione e sempre con il sostegno di Kodami per continuare la raccolta di dati e informazioni che possano arrivare a dare una visione quanto più oggettiva e "scientifica" del fenomeno.

Ospiti della serata, condotta dalla responsabile della comunicazione dell'associazione Zeina Ayache, sono la direttrice di Kodami Diana Letizia e la veterinaria esperta in benessere animale Laura Arena, membro del nostro comitato scientifico e responsabile del settore ricerca dell'associazione, insieme a Lorenzo Niccolini e Clara Caspani, rispettivamente presidente e vice presidentessa di Stray Dogs International Project.

Dopo l'inchiesta, l'approfondimento con dei questionari per capire la vita degli ex randagi del Sud

A seguito della nostra inchiesta, infatti, Stray Dogs ha avviato uno studio per raccogliere dati quanto più rappresentativi della realtà e non semplicemente basati su osservazioni empiriche o esperienze individuali, per poter descrivere il fenomeno affinché le adozioni degli animali del Sud possano essere gestite secondo buone prassi nel rispetto del benessere animale in tutte le fasi; dal prelievo dal territorio all’arrivo a casa, passando da adozioni strutturate e trasporti di qualità.

Come lo ha definito Laura Arena su Kodami, del resto, le staffette pongono un «dilemma etico: mentre migliaia di famiglie attendono con ansia l’arrivo del nuovo componente, e mentre tantissimi animali trovano ogni mese una sistemazione, le adozioni spesso non sono svolte secondo le regole della buona prassi e il trasporto viene effettuato senza tenere in considerazione i principi basici del benessere animale».

La ricerca è stata strutturata in diversi step e avviene tramite questionari volti ad indagare in maniera affidabile le problematiche legate a questo fenomeno. Nel primo studio l'obiettivo è stato quello di arrivare ad avere un quadro più chiaro attraverso l’osservazione del fenomeno nel suo complesso e del grado di soddisfazione degli adottanti rispetto al processo d’adozione attraverso un questionario a cui hanno dato risposta ben 3.463 adottanti del Nord Italia.

Stray Dogs International Project ha poi lanciato un altro questionario per aggiungere un ulteriore tassello: «Abbiamo deciso di chiedere di nuovo a chi ci segue di darci ulteriori dettagliha spiegato Clara Caspani a Kodami – Questa seconda proposta entrerà più in profondità rispetto alle capacità dei cani di adattarsi ad un contesto completamente nuovo e alle difficoltà che possono riscontrare».

Cosa sono le staffette in breve: alcuni spunti della nostra inchiesta

C'è una grande offerta a fronte di altrettante richieste per i meticci che vivono ancora liberi nel centro sud d'Italia e che sono finiti in canile o vengono prelevati dalle strade. Domanda e risposta viaggiano prima e principalmente sui social network e le staffette al massimo balzano agli onori delle cronache locali quando qualche furgone viene raramente fermato per controlli e all'interno spesso si scoprono animali stipati fino all'inverosimile, in pessime condizioni e anche senza documenti di viaggio. Accade anche che degli animali muoiono, magari perché sfuggono nel momento in cui vengono consegnati agli adottanti in aree di sosta come caselli autostradali e slarghi cittadini o che altri vengono smarriti addirittura durante il viaggio.

Su questa richiesta di mercato sono nate le staffette che vedono all'opera furgoni che arrivano a fare viaggi della durata anche superiore alle 40 ore e “mini staffettisti” che a loro volta portano gli animali poi in luoghi ancora più distanti caricandoli su macchine private. Negli ultimi tempi, così, il fenomeno della movimentazione di animali un tempo randagi ha lasciato ampio spazio anche a persone incompetenti, attratte dalla possibilità di lauti guadagni e spesso in regime di evasione fiscale. E non si sta parlando dei volontari che operano correttamente e che chiedono un rimborso spese legato soprattutto alla salute degli animali, sia chiaro sin da subito.

Abbiamo  stimato attraverso la nostra inchiesta analizzando i profili più attivi tra siti e pagine Facebook (non esiste un report pubblico a cui fare riferimento) che sono almeno trenta i mezzi che ogni settimana percorrono le autostrade dal Sud al Nord, con un numero di cani trasferiti nell'ordine di almeno 1000 a settimana. Di pari passo vi è anche un giro d'affari, in gran parte al nero, tra i due e i tre milioni di euro all'anno, sempre secondo una stima: per ogni cane trasportato viene richiesto infatti un corrispettivo che si aggira intorno ai 50-60 euro ma che può arrivare anche a superare i 200 euro, a seconda della taglia e della tratta percorsa. Esistono, del resto, veri e propri tariffari a cui gli adottanti fanno riferimento e richieste di pagamento anticipato su carte ricaricabili o contanti da elargire alla partenza.

Video thumbnail
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social