Quindici gatti e sei cani sequestrati: è il bilancio di un controllo operato dalla Asl3 nel porto di Genova. I veterinari del sistema sanitario ligure hanno fermato sabato scorso una staffetta proveniente dalla Sardegna e sbarcata in mattinata nel capoluogo ligure.
Gli animali, dopo un viaggio di dieci ore, si trovavano in buone condizioni di salute, ma ciò che ha fatto scattare il sequestro è stata la mancanza dei documenti previsti dalla legge sul trasporto animale. «Sono stato chiamato dalle guardie zoofile che monitorano queste staffette già da tempo», spiega Paolo Allasio responsabile igiene urbana veterinaria dell'Asl3. «C'è un grande flusso di cani e di gatti che arriva dal sud Italia, dal centro e dalle Isole e già in passato è successo che alcuni animali trasportati si rivelassero poi malati e che, in alcuni casi, morissero».
In particolare, alcuni cani erano sprovvisti di microchip e non risultavano vaccinati contro la leishmaniosi. Irregolarità anche nel trasporto dei gatti i cui libretti sanitari non erano aggiornati con esami che escludessero malattie infettive come Fiv e Felv. Per visitarli ed eseguire i prelievi del sangue necessari, tutti gli animali sono stati portati al canile comunale Monte Contessa di via Rollino.
Staffette da Sud a Nord, un viaggio della speranza tra amore e business
Su Kodami abbiamo realizzato una inchiesta dedicata proprio al fenomeno delle staffette, cercando di analizzare come e perché avvengono. In un mare magnum di persone che lo fanno per amore degli animali, di volontari che in assenza del supporto degli enti preposti fanno di tutto per aiutare cani e gatti randagi, c'è chi ne ha fatto anche un business. E nello stesso mondo del volontariato, spesso, purtroppo alle volte si mandano in adozione anche cani che non hanno le caratteristiche giuste per adattarsi a una vita in altri luoghi che non corrispondono a quelli in cui sono cresciuti o in cui hanno vissuto le loro mamme.
Nella nostra inchiesta vengono analizzati due punti di partenza fondamentali e poi siamo scesi anche nel particolare di un fenomeno complesso e in cui tante sono le voci che si alzano nel caos di una realtà frastagliata come quella che caratterizza il nostro Paese in termini di benessere animale. Da una parte è importante sapere che la tutela dei cani e dei gatti liberi è una responsabilità dello Stato, nello specifico delle Regioni e dei Comuni che dovrebbero provvedere direttamente al loro benessere. Dall’altra c’è un sentimento che caratterizza da sempre la nostra specie: "L'amor che move il sole e l'altre stelle", come lo definiva Dante in chiusura del “Paradiso” della Divina Commedia.
E quando le leggi non sono applicate o rispettate, fermare chi si muove guidato dalla passione è complicato, soprattutto se i sentimenti vengono esasperati a causa della continua emergenza in cui si trovano ad operare i volontari. In questo scenario poi, cosa non di minore rilevanza, come scrivevamo c’è anche chi agisce nell’ombra, facendo leva sul buon cuore degli adottanti e lucrando sulla pelle degli animali.
Staffette legali, quali documenti non possono mancare
Chi trasporta animali tra regioni deve avere le carte in regola sia lato commerciale (nel nostro ordinamento giuridico gli animali sono considerati dei beni mobili) sia sanitario. Le normative di riferimento sono il regolamento dell'Unione Europea 1/2005 che, però, si riferisce prevalentemente agli animali di interesse zootecnico.
Per gli animali di affezione l'Italia ha stilato delle linee guida sul trasporto: cani e gatti trasportati devono essere sempre accompagnati da documenti ufficiali che certifichino il profilo sanitario. Gli animali devono avere il microchip ed essere già iscritti all'anagrafe regionale del territorio cui sono destinati. Inoltre, devono arrivare con i trattamenti per i parassiti interni ed esterni già fatti ed essere vaccinati contro le principali malattie infettive tipiche delle due specie oltre ad aver fatto esami che escludano la Leishmaniosi e l'Erlichiosi per i cani e FIV FeLV per i gatti.
Cosa succederà agli animali sequestrati
A Genova, ad aspettare i cani e gatti trasportati dalla staffetta sarda, sabato scorso c'erano già gli adottanti che potranno incontrare gli animali soltanto una volta terminate le analisi e le vaccinazioni mancanti. «La normativa prevede che ci siano delle garanzie sanitarie a tutela prima di tutto degli animali e poi anche dell'affidatario che li prende in casa – continua il dottor Allasio – è anche importante tutelare la popolazione animale del posto onde evitare di portare delle malattie sconosciute».
Le sanzioni amministrative
L'associazione che trasportava questi cani e gatti è stata sanzionata con una multa di 50 euro per ogni animale sprovvisto di microchip e quindi non identificabile. «Il fenomeno è diffuso dovremmo e vorremmo fare di più – conclude il responsabile dell'igiene veterinaria di Als3 – ma principalmente i controlli, una decina all'anno, avvengono a campione ovvero si interviene su segnalazione perchè purtroppo le staffette non passano da vie ufficiali».