Uno squalo in evidente difficoltà trovato spiaggiato a Fontanamare, nel Sud della Sardegna, è stato trascinato sulla spiaggia da alcuni bagnanti solamente per scattare qualche foto. La scena, interamente ripresa in un video, mostra tutta la sofferenza dell'animale, che si agita e boccheggia fuori dall'acqua, ma anche e soprattutto tutta l'insensibilità, la crudeltà e la mancanza di rispetto nei confronti di un essere vivente in difficoltà.
Fortunatamente però, come si evince dal video che abbiamo deciso di non mostrarvi, diversi altri bagnanti hanno immediatamente preso le difese della povera verdesca, protestando ed esortando con forza a riportarla quanto prima in mare. Lo squalo è stato quindi rilasciato in acqua e ha ripreso il largo ma la polemica non si è ovviamente fermata ed è continuata sui social.
Il filmato è stato commentato da centinaia di utenti sui social network e in molti hanno giustamente e duramente criticato il comportamento dei bagnanti, accusandoli di aver maltrattato e sfruttato la verdesca solamente per scattare qualche foto da condividere con gli amici su Facebook.
Per i protagonisti della vicenda, che hanno evidentemente e intenzionalmente trascinato un animale fuori dal suo habitat sottoponendolo a inutili sofferenze, si potrebbe configurare l'ipotesi di reato secondo l'Art. 544-ter del Codice Penale, che punisce chi cagiona sevizie o lesioni a un animale.
Questa triste storia testimonia, ancora una volta, quanta strada c'è ancora da fare nel sensibilizzare ed educare le persone al rispetto degli altri animali, soprattutto quando si tratta di specie considerate "inferiori", come pesci, rettili, insetti, crostacei e altri invertebrati. Cosa sarebbe successo se si fosse trattato di un delfino? O di una tartaruga marina capovolta?
Comportamenti come questi se ne vedono ogni estate in spiaggia, di solito rivolti nei confronti di granchi, pesciolini, stelle marine e paguri che vengono strappati dal loro habitat, quasi sempre causandogli danni seri, se non la morte. La mancanza di empatia, sensibilità e rispetto nei confronti di alcuni animali è, purtroppo, ancora troppo diffusa.
Tra l'altro, proprio gli squali come la verdesca, sono tra le specie marine più minacciate in assoluto. In mezzo secolo circa il 70% degli squali e delle razze è scomparso dai mari di tutto il mondo e la causa è legata in particolare all'insostenibilità della pesca. La carne di squalo, soprattutto quella della verdesca, è stata persino trovata nel cibo per gli animali domestici e proprio l'Europa è tra i primi responsabili del declino di questi pesci a causa del commercio di pinne e carne.
Strappare gli animali dal loro ambiente solo per potersi fare una foto o un video da postare sui social è inaccettabile. Per questo diffondere la conoscenza del regno animale nel segno del rispetto dell'individualità di ogni essere vivente, della coesistenza e nella consapevolezza è quanto mai una priorità nonché la nostra mission principale.
La strada è lunga ma come testimoniano le reazioni di protesta di molti dei presenti o le tante storie fortunatamente opposte, come la verdesca e i suoi piccoli soccorsi in spiaggia a Sciacca, qualcosa sta cambiando e bisogna continuare in questa direzione.
Kodami ha scelto di non pubblicare le immagini perché nulla aggiungono rispetto a quanto scritto e per non mostrare atti di violenza e sopruso nei confronti di qualsiasi essere vivente.