Ci sono circa 700 spiagge in tutta Italia dove gli animali sono ammessi, e oltre 100 dove i cani non solo possono entrare, ma sono gli ospiti d’onore. A partire dalla Dog Beach San Vincenzo di Livorno, fino ad arrivare al Bagno 81 di Rimini: in questi posti trovano tutto il necessario per stare bene, senza stress e pericoli.
Concedersi una vacanza al mare non significa lasciare a casa il proprio compagno di vita, o peggio, voltargli le spalle e abbandonarlo su un ciglio della strada. Per godersi un giorno di relax sotto l’ombrellone basta conoscere poche e semplici regole; ad esempio, è sempre bene programmare la partenza nelle ore più fresche e non lasciare mai il nostro amico in auto sotto il sole, neanche per pochi minuti. Nel nostro Paese si può portare il cane nelle spiagge libere, non c’è nessuna legge che lo vieti, ma attenzione alle ordinanze rilasciate dai Comuni, dalle Regioni o dalle Capitanerie di porto, che in alcuni casi possono vietare la presenza o limitarla ad alcune zone e orari prestabiliti (fatta eccezione per i cani di salvataggio o con mansioni sociali, come quelli per non vedenti).
Una volta giunti a destinazione, il caldo e l’incontro con altri individui possono però costituire degli ostacoli, perciò i lidi attrezzati, a misura di animale domestico, sono senza dubbio la scelta migliore. In molti di questi luoghi si trovano persone esperte; educatori e istruttori cinofili come Delia Gambacorta, a capo del team di educatori e istruttori di Ri Evolution Dog, che quest'anno collabora con la Dog Beach San Vincenzo: «Per sapere come comportarsi con il proprio cane in spiaggia – suggerisce Delia – bisognerebbe sapere prima di tutto chi è il proprio cane. Vuol dire conoscere quali siano i suoi limiti; se abbiamo un cane che ha delle difficoltà a rapportarsi con gli altri cani giocheremo d’anticipo andandoci a posizionare in un posto della spiaggia dove non ci sia troppo passaggio di altri cani, e se invece abbiamo un cane che ha difficoltà a rapportarsi con le persone estranee lo tuteleremo in questo senso, cioè eviteremo persone che vadano a toccarlo».
Malgrado le buone intenzioni, la prima volta è facile commettere passi falsi, ed è per questo che risulta fondamentale la presenza di esperti, pronti ad aiutarci a gestire le situazioni delicate che si possono creare: «Gli errori possono essere tanti – ci spiega Daniele Dramisino, educatore cinofilo di Ri Evolution Dog – dal pensare che il proprio cane possa sentirsi a proprio agio in una spiaggia con attorno 150 cani, al considerare ogni azione o movimento del cane come un gioco, quando invece molto frequentemente si tratta di discussioni. Un altro sbaglio può essere quello di avere l'idea che il cane che debba per forza fare il bagno al mare, a costo di trascinarlo con il guinzaglio in acqua, o di prenderlo in braccio e depositarlo come un pacco; a volte ci vediamo costretti a intervenire in questi casi perché noi sappiamo che questo approccio all’acqua può creare dei traumi che il cane si porterà dietro».
Dopo aver compreso queste norme a tutela del cane ed essersi ambientati, finalmente si può dare il via al divertimento: i cani possono seguirci in acqua tutte le volte che vogliono, socializzare, utilizzare le zone e i servizi pensati per loro, come le aree adibite per l'agility o i parchi ombreggiati. La parola d'ordine per una vacanza davvero piacevole per tutti resta una soltanto: «Divertirsi con il proprio cane – conclude Daniele – giocare con lui, ai giochi che gli piacciono, evitando di dirgli sempre di no, ma pur sempre monitorandolo e guidandolo in questa esperienza».