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Si torna in spiaggia e qualche Comune italiano decide di scrivere nelle ordinanze balneari, nero su bianco, che i cani in certi tratti di arenile non possono andare. È per questo che le associazioni animaliste e i pet mate sono in rivolta. Accade a Zoagli, in Provincia di Genova, sulla riviera ligure di Levante. L’Enpa è sul piede di guerra e ha presentato ricorso al Tar per chiedere la modifica o l’annullamento dell’atto. L’Ente nazionale protezione animali ha prima invitato il sindaco Fabio De Ponti di fare un passo indietro che però non c’è stato. Più di 19mila persone hanno già firmato la petizione promossa da Rossella Procaccini per eliminare il divieto locale.
«Non abbiamo ricevuto alcuna risposta da Fabio De Ponti, anzi sono continuate ad arrivare numerose segnalazioni dai proprietari di cani in vacanza a Zoagli di un comportamento di totale chiusura del sindaco», spiega Carla Rocchi, presidente dell’Enpa, che definisce l’ordinanza un «brusco passo indietro rispetto alle tante realtà pet friendly della Regione».
La situazione ricalca quanto è già avvenuto in Provincia di Latina, dove il sindaco di Terracina, Roberta Tintari, ha invece modificato la sua ordinanza balneare che prevedeva il divieto di accesso. Il primo cittadino ha cambiato l’atto dopo un ricorso al Tar dell’associazione Earth. Lo stesso Comune, rivedendo il documento, ha citato il tribunale amministrativo di Latina che con due sue sentenze ha censurato le ordinanze balneari contro l’accesso dei cani in spiaggia. Viene infatti evidenziato l’obbligo di osservanza del principio di proporzionalità cui debbono conformarsi i provvedimenti amministrativi perché le misure da adottare non devono essere discriminanti.
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Anche in Calabria l’Enpa ha alzato gli scudi con una protesta ufficiale. A Parghelia (Vibo Valentia), il sindaco ha fatto come il suo collega di Zoagli. Nell’articolo 2, al punto 1.6, viene inserito il divieto di condurre o far permanere in spiaggia o altre aree demaniali marittime, qualsiasi tipo di animale se non espressamente autorizzato, come i cani guida e di salvataggio.
Non sono solo queste le disposizioni comunali che compongono il groviglio burocratico dell'accesso dei cani in spiaggia, un po' come a Cesenatico (Rimini), dove l’ingresso è consentito dalle 6 alle 8 e dalle 20 alle 22 davanti ad alcune spiagge libere. E poco più a Sud, a Civitanova Marche (Macerata), lo scorso 2 giugno una turista perugina è stata multata per mille euro rea di aver portato il cane per una passeggiata. L'estate per i pet mate, in sostanza, in alcune spiagge si preannuncia davvero calda.
Si può portare un cane in spiaggia per una passeggiata?
Non c'è una regolamentazione unica ma su un tratto di spiaggia principalmente insistono tre ordinanze balneari: quella della Capitaneria di Porto e quelle delle amministrazioni comunali e regionali. All'ingresso degli stabilimenti vengono affisse le ordinanze che permettono di avere contezza di quali siano le regole da seguire, che non toccano solo l'ingresso degli animali domestici. Con un cane di salvataggio o con mansioni sociali (come quelli per non vedenti), le disposizioni decadono e l'ingresso è libero seguendo le regolamentazioni per i loro compagni umani.
Gli stabilimenti privati (che hanno spiagge in concessione) o direttamente le amministrazioni pubbliche possono creare al loro interno spazi dedicati (le cosiddette ‘dog beach' o ‘bau beach') dove ci sono aree ombreggiate, abbeveratoi e aree svago.
