Il prossimo 13 febbraio la Svizzera per la sua quarta volta nella storia cerca di vietare la sperimentazione animale. Quel giorno un’iniziativa popolare porterà i cittadini alle urne per un voto che si preannuncia davvero complicato perché il Governo e il Parlamento si sono già espressi mettendo nero su bianco la loro contrarietà. Il tema è la particolare durezza del quesito: si chiede di vietare tutte le sperimentazioni su tutti gli animali, anche sull’uomo. E da quando passerà, non si potranno più usare in Svizzera i farmaci che sono stati realizzati (anche all'estero) uccidendo animali. Con un'eccezione: si potranno trovare i medicinali che fino a quel momento si sono sempre usati.
Nel 1985 (con il 70% dei voti), nel 1992 (con il 56%) e nel 1993 (con il 72%) proposte simili vennero bocciate. E nello Stato dove è forte la presenza delle aziende farmaceutiche, è chiaro come questo braccio di ferro sia davvero complesso da vincere. Nel solo 2020 sono stati 550.107 gli animali che sono stati usati per esperimenti scientifici di laboratorio. Numeri in calo rispetto ai 572.069 dell’anno precedente (-2,8) e in ulteriore diminuzione dal 2015 (-18%).
Lo scorso anno 104.075 esemplari sono stati usati per la lotta al cancro, 16.042 per i trattamenti di patologie cardiovascolari, 67.944 per i disturbi nervosi e mentali. Tredici sono stati invece gli studi contro Sars Cov-2 che hanno visto l’impiego di 1.328 animali da laboratorio. Principalmente, a fare da cavia, sono stati topi (346.000), uccelli (66.000) e ratti (52.000). Numeri che se rapportati alla popolazione (abitano nel Paese alpino poco più di 8 milioni di persone) sono di certo molto alti. Basti pensare che in Germania, nel 2019, ne sono stati usati 2,9 milioni e in Francia 1,8.
L’attuale legge svizzera sulla protezione degli animali è del 2008 e mette regole ferree per chi fa esperimenti di laboratorio. Chi li promuove deve chiedere una esplicita autorizzazione e e deve motivare l’uso di cavie spiegando che la loro sofferenza sia inferiore al beneficio che ne ricadrà in tutta la società. Gli esperimenti vengono autorizzati solo se non c’è una procedura alternativa. Infatti, si segue il principio delle tre R (replace, reduce, refine), rimpiazzando gli animali, riducendo le sperimentazioni e abbattendo le occasioni di sofferenza.
A lanciare questa iniziativa legislativa è stato un gruppo di cittadini di San Gallo, sostenuta da 80 organizzazioni e aziende impegnate nel benessere degli animali e nella medicina alternativa.