«Venerdì sono rientrata a casa e mi sono accorta che la porta finestra era aperta. La camera dei miei genitori era a soqquadro e il gatto molto agitato. C'erano stati i ladri e avevano levato una federa dal cuscino riempendola di oggetti di valore. Ma grazie al gatto non se la sono portata via».
È il racconto di Martina Carpi, 23 anni, che dalla sua nascita vive con Dumbo, micione grigio che di anni ne ha quasi 19. Molto docile ed estremamente riservato, come racconta la famiglia, quando si è visto degli estranei in casa ha letteralmente tirato fuori le unghie, probabilmente graffiando o – chissà – mordendo i banditi, ma sta di fatto che con la sua reazione ha messo in fuga la coppia di ladri che stava saccheggiando l'appartamento della sua famiglia. Lo sostengono anche i carabinieri intervenuti nella villetta a Pegli, una delegazione del ponente di Genova.
Il comportamento di Dumbo si è fatto notare anche dopo il furto. All'arrivo dei Carabinieri il micio ha iniziato a girargli intorno e a dirigersi verso il giardino come per volergli far vedere qualcosa: «Appena sono arrivate le forze dell'ordine le ha accompagnate fuori e col musetto ha indicato per terra dove erano passati i ladri, tanto è vero che i militari, proprio in quei punti, hanno rilevato le impronte dei due ladri», continua la pet mate Martina Carpi. «Siamo quasi coetanei e nei miei confronti è sempre stato molto protettivo, è particolarmente diffidente con estranei o anche soltanto con amici di famiglia che vengono saltuariamente in casa. Quando organizza una cena a casa con le mie amiche, Dumbo se ne sta per quasi tutto il tempo a fissarle da lontano, per concedere un po' di fusa solo a fine serata. Anche questi suoi particolari hanno rafforzato in noi l'idea che possa essere stato proprio lui a scacciare i ladri».
Un gatto può davvero sventare un furto?
Non è la prima volta che un gatto mette in fuga dei ladri ma è bene indagarne le ragioni che, da un punto di vista comportamentale, non sono quasi mai quelle più suggestive "Dumbo poliziotto in vibrisse" o "cane da guardia". Lo abbiamo chiesto a Sonia Campa, etologa degli animali d'affezione e membro del Comitato scientifico di Kodami.
«Credo che la ricostruzione non sia scevra da elementi umanizzanti o, comunque, di attribuzioni che andrebbero dimostrate scientificamente», dice l'esperta. «In linea di massima, un gatto che "sventa un furto" mi fa pensare ad un gatto che può aver aggredito i ladri che sono entrati in casa, ma più perché spaventato dalle modalità che non per intenzioni protettive della proprietà. Inoltre, potrebbe anche essere uscito e aver seguito le tracce della minaccia annusando per terra ma, di nuovo, dubito che ci fosse intenzione di segnalare alcunché, probabilmente stava solo cercando di mapparne il passaggio. Un plauso va a chi ha saputo osservare il gatto e rendersi conto che stava analizzando proprio quelle tracce e non altre».