Ancora crudeltà contro gli animali: l’ultimo caso arriva dalla zona di Sant’Aquilina a Rimini, dove una gatta è stata ferita a colpi di fucile da caccia. L’episodio è stato segnalato all’Ufficio per i diritti e il benessere degli animali, istituito nel luglio scorso dal Comune di Rimini.
«Non si tratta di una gatta randagia – spiega a Kodami l’assessora al Benessere degli Animali, Francesca Mattei – Si chiama Dafne e ha una famiglia. Era abituata a uscire e non è chiaro, al momento, chi sia stato a spararle e perché».
Quello che è certo è che i danni subiti da Dafne, una gatta giovane, sono seri: rimarrà invalida in modo permanente, non riesce a muovere le zampe posteriori. Ha subito, inoltre, anche danni neurologici, perché un pallino ha colpito la coda e non potrà più usare la vescica.
«Dalle lastre è emersa la presenza massiccia di pallini da caccia nel corpo di Dafne – continua Mattei –. Pertanto, molto probabilmente, è condannata a una lenta morte per avvelenamento da piombo».
Una piaga, quella delle violenze contro gli animali, contro cui Mattei lotta da tempo, ma che appare difficile da debellare: «Quando arrivano notizie del genere si avverte un grande senso di frustrazione – spiega –. Nonostante questo, però, non mi stancherò mai di denunciare questi gesti vili, nei confronti dei quali esprimo la più netta condanna, sia per la cattiveria fine a sé stessa, sia per la pericolosità del gesto, visto che si tratta di un gatto che aveva una famiglia e che è stato colpito all’aperto, verosimilmente vicino alla sua abitazione».
La pet mate di Dafne, che l'aveva adottata tramite un'associazione locale, sta procedendo a sporgere denuncia contro ignoti e l'Ufficio per i diritti e il benessere degli animali le ha offerto supporto legale.
L'assessora Mattei invita tutti i cittadini a non assistere in silenzio a questi gesti di inaudita violenza: «Combattiamo insieme affinché questi fenomeni esecrabili non si ripetano. Chiunque ne venga a conoscenza, non esiti a segnalarli all’Ufficio benessere e ai volontari».
Dallo scorso luglio a dicembre, l’Ufficio ha raccolto 74 segnalazioni per maltrattamenti e altri reati contro gli animali. Nei primi mesi del nuovo anno sono già arrivate sei chiamate: «Come amministrazione comunale abbiamo lavorato per istituire un punto di riferimento per le segnalazioni e per l’assistenza nei casi di denuncia» sottolinea l’assessora.
Il centralino dell’Ufficio per i diritti e il benessere degli animali è stato inaugurato sei mesi fa all’interno del Canile Stefano Cerni ed è contattabile chiamando il numero 347.6988629.
Lo sportello è nato da una collaborazione tra il Comune di Rimini, la Cooperativa Cento Fiori, le Guardie Fare Ambiente e Enpa e ha la funzione di rispondere alle domande e alle segnalazioni della cittadinanza, organizzare iniziative di sensibilizzazione e, in parallelo, controllare che il regolamento regionale sul benessere degli animali venga adeguatamente applicato.
«A tutti i volontari va il ringraziamento dell’amministrazione comunale per il lavoro prezioso che fanno quotidianamente – sottolinea Mattei –. Purtroppo assistiamo periodicamente a episodi di violenze contro gli animali, quest’estate, ad esempio, due ragazze hanno trovato dei gattini chiusi in una busta della spazzatura e abbandonati in strada. Ma non ci fermeremo e continueremo a combattere questi crimini».
Il nuovo anno, purtroppo, si è aperto con alcuni gravissimi reati contro gli animali: il cane Aron, morto dopo essere stato legato a un palo e dato alle fiamme dal suo umano di riferimento a Palermo,il gatto gettato a calci in una fontana e ucciso da una ragazzina ad Alberobello e i cinque gattini fatti esplodere con dei petardi a Vasto. Orrori che non possono più essere tollerati.