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28 Febbraio 2023
16:18

Spara e uccide il gatto del ministro Pedini Amati: il ciclista Tiberi condannato a 4mila euro di multa

Il campione di ciclismo Antonio Tiberi è stato condannato a pagare una sanzione pecuniaria di 4mila euro per aver sparato e ucciso con un fucile ad aria compressa il gatto del ministro di San Marino Pedini Amati.

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Antonio Tiberi, foto di Johann Conus via Wikimedia Commons

Il gatto si trovava ad alcune decine di metri dall'abitazione del campione europeo di ciclismo Antonio Tiberi, quando lo sportivo ha deciso di puntare il suo fucile ad aria compressa verso di lui e sparare. Per il gatto purtroppo non c'è stato nulla da fare: un colpo alla testa ha causato direttamente la morte dell'animale.Dopo la sua confessione al giudice lo sportivo è stato condannato a pagare 4mila euro di multa.

È accaduto a San Marino, dove risiede Tiberi. Il gatto passeggiava nei dintorni della casa, ma non apparteneva a una colonia felina del posto, aveva un umano di riferimento: Federico Pedini Amati, l'attuale ministro del Turismo e delle Poste, già Capitano Reggente della Repubblica di San Marino.

Tiberi, dunque, nonostante la giovane età si è reso protagonista di una tragica vicenda assolutamente evitabile: un ragazzo di 21 anni divenuto famoso dopo aver vinto una bronzo agli Europei del 2018 e un oro nella cronometro juniores ai Mondiali 2019. Per comprendere le dinamiche dell'accaduto, però, bisogna fare un passo indietro e guardare gli avvenimenti di questa estate.

Lo scorso 21 giugno, infatti, il Ministro Pedini Amati aveva allertato la Gendarmeria subito dopo aver trovato il proprio compagno animale senza vita. Questa ha fatto dunque partire un'inchiesta risalendo proprio al ciclista dopo aver rintracciato i dati sui residenti che possedevano un'arma e la linea di tiro dal quale è stato sparato il colpo. La carabina è stata quindi confiscata e a novembre il ragazzo ha presenziato davanti al giudice con l'accusa di aver «sottoposto gli animali a strazio o sevizie ovvero senza necessità li uccide», come è scritto sul codice penale della Piccola Repubblica.

Nel corso della sua deposizione, Tiberi ha confessato le proprie responsabilità, ammettendo di aver preso l’arma una settimana prima e di aver sparato non con l’intento di far male ma solo per testare la capacità di tiro dell’arma. Il ragazzo avrebbe prima provato a sparare a un cartello e poi al gatto, non confidando della capacità dell'arma di poter arrivare a bersaglio.

A San Marino, il codice penale punisce con l'arresto di secondo grado o con una multa questo tipo di reati e da qui è scaturita la sanzione pecuniaria di 4000 euro ai danni di Tiberi, ma in Italia un reato simile sarebbe stato punito diversamente. Come ha già spiegato a Kodami Laura Arena, veterinaria esperta di benessere animale e membro del comitato scientifico del magazine, l’articolo 544 bis del Codice Penale specifica chiaramente come: «Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni». Inoltre, la pena per il maltrattamento aumenta della metà se dalla condotta ne deriva la morte dell’animale.

In definitiva, dunque, il 21enne pagherà una semplice sanzione e se da una parte lo stesso ministro Pedini Amati apprezza la sincerità della confessione condannando comunque il gesto che secondo lui meriterebbe la revoca della residenza, dall'altra l'evento sottolinea quanto sia importante non lasciare vuoti legislativi in merito. L'Italia ha fatto sicuramente molti passi avanti sulla questione maltrattamenti, ma non bisogna dimenticare quanto i diritti fondamentali degli animali si acquisiscano molto lentamente e quanto sia facile da un momento all'altro perdere tutto il progresso acquisito.

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