La Spagna rafforza la sua attenzione alla tutela degli animali: il Consiglio dei ministri ha approvato un progetto di legge con nuove pene per i casi di maltrattamento e che arriva anche a inibirne il possesso.
Nel dettaglio, secondo quanto illustrato dalla ministra dei Diritti sociali Ione Belarra, quando l'atto di maltrattamento porta alla necessità di un trattamento veterinario la pena del carcere può arrivare fino a 18 mesi. Ma è prevista anche un'inabilitazione speciale (da uno a cinque anni) che non permetterà di convivere o lavorare con animali. E nel caso in cui le vittime muoiano la pena crescerà fino a 24 mesi di galera.
Ora il documento dovrà passare all’attenzione del Parlamento e, dunque, anche alla possibilità che l’atto possa essere emendato. La norma, seppur vada a irrigidire le disposizioni sui diritti degli animali, non tocca il tema delle tauromachie, le corride, che ancora nel Paese attraggono diversi visitatori. Non essendoci alcuna regolamentazione specifica, potrebbe infatti essere possibile nel dibattimento inserire qualche norma oppure rimandare l’argomento a una legge dedicata.
In Spagna, spiega il Ministro, «ci sono tre grandi macchie in materia animale, il maltrattamento, l’abbandono e il sacrificio degli animali. Questa legge ha come obiettivo lottare contro queste tre principali macchie e vogliamo farlo rispondendo a quella che è una domanda sociale, in un Paese nel quale la sensibilità negli animali è crescente, sempre maggiore».
Secondo Belarra, in Spagna «il maltrattamento sugli animali ha goduto di una impunità praticamente totale. Suppongo che in molti ricordino i video dei social network come quello fatto tempo fa, da una persona senza cuore (perché non lo si può chiamare in altro modo), che faceva annegare un cucciolo di cinghiale che era totalmente indifeso e in modo molto crudele e poi metterlo sui social. Come del resto è accaduto con una volpe bruciata e rilanciata sulle reti sociali. Ora in Spagna questo non ha ripercussioni penali. Oggi iniziamo a chiudere con l’impunità con i maltrattatori degli animali».
Nello scorso dicembre il parlamento spagnolo aveva ha finalmente approvato la legge che riconosce gli animali da compagnia come esseri senzienti anche nel Codice civile. Tuco, un incrocio di un Pastore Belga e un Pitbull, è stato il primo animale che per la giustizia è stato giudicato come tale, proprio un mese fa.