Il sovrappeso dei gatti domestici è un problema sempre più diffuso tra i gatti che vivono in città. Uno studio condotto da ricercatori italiani fa chiarezza sui fattori di rischio.
Si tratta dello studio “Overweight in domestic cats living in urban areas of Italy: risk factors for an emerging welfare issue” ("Il sovrappeso nei gatti domestici che vivono nelle aree urbane d'Italia: fattori di rischio per un emergente problema di benessere animale"), pubblicato nel 2021. La finalità dello studio è stata proprio quella di valutare i potenziali fattori di rischio legati alla gestione e alla cura degli animali, associati al sovrappeso e all’obesità nel gatto.
Il sovrappeso e l’obesità sono tra i più importanti problemi di salute nel gatto domestico. La medicina veterinaria ci spiega che queste condizioni sono inoltre correlate a diverse malattie nei nostri compagni felini e che possono avere una ripercussione diretta sul loro generale stato di benessere.
Un problema emergente
L'obesità è il disturbo nutrizionale più comune negli animali da compagnia e tra i più frequenti problemi di salute nei gatti domestici: è infatti classificata come vera e propria patologia.
La letteratura scientifica riporta che il sovrappeso e l'obesità coinvolgono più della metà della popolazione felina che vive in ambiente domestico e che queste condizioni sono influenzate da diversi fattori, definiti appunto fattori di rischio
Alcuni fattori sono intrinseci o non reversibili, come il sesso, l'età e la sterilizzazione, altri fattori sono invece reversibili legati soprattutto alla gestione da parte dei pet mate e all’ambiente di vita dell’animale, quali la mancanza di attività fisica o la sovralimentazione.
Diversi autori affermano che la prevalenza dell'obesità felina tende ad aumentare parallelamente all'obesità nell'uomo. L’andamento è preoccupante perché il sovrappeso e l'obesità contribuiscono al manifestarsi di molte gravi malattie e possono compromettere la generale qualità della vita, sia negli esseri umani che negli animali, oltre che a contribuire ad una minore aspettativa di vita.
L'obesità è quindi associata a diversi problemi come la ridotta sensibilità insulinica e il diabete mellito, la lipidosi epatica, l'artrite degenerativa e la zoppia, lo sviluppo di malattie del tratto urinario e problemi cutanei di origine non allergica.
Poiché gli animali domestici dipendono principalmente dai comportamenti e dallo stile di vita dei loro pet mate, si può supporre che la qualità della gestione influenzi direttamente la loro condizione corporea.
Al fine di limitare il sovrappeso nei gatti tramite misure preventive, è essenziale identificare con maggiore precisione quei fattori ambientali che possono essere modificati e/o controllati. Di conseguenza, i rischi legati al sovrappeso dei gatti possono essere ridotti e il benessere degli animali può essere migliorato.
L'importanza della percezione nel pet mate
Lo studio mira a valutare i potenziali fattori predisponenti o preventivi al sovrappeso nei gatti, associati alla tipologia di gestione e il rapporto umano-animale. Inoltre, valuta la relazione tra sovrappeso e alcuni comportamenti dei gatti, come il gioco e il comportamento alimentare, e indaga le potenziali implicazioni sul loro benessere. Inoltre associa un ruolo importante anche alla percezione del pet mate rispetto alla condizione corporea dell’animale e il ruolo della comunicazione con il veterinario per la sua prevenzione.
197 cat-mate hanno partecipato allo studio compilando un questionario fornito loro in occasione di una visita veterinaria generica o di vaccinazione, quindi non per patologie o sintomatologie specifiche; condizione che avrebbe influito sui risultati. Nella stessa occasione, un ricercatore ha misurato il peso e la condizioni corporea di ogni gatto, tramite una metodologia denominata Feline Body Mass Index, (FBMI o, in italiano, indice di massa corporea del gatto) con il fine di determinare se gli animali fossero sottopeso, normopeso o sovrappeso.
Dai risultati dello studio, è emerso che più della metà dei gatti erano in sovrappeso. L’analisi statistica di correlazione ha poi permesso di trovare le associazioni significative tra i fattori di rischio e il sovrappeso/obesità.
I fattori predisponenti e preventivi
Fattori demografici o dell’ambiente di vita
La condizione corporea dei gatti è risultata essere statisticamente correlata a molti dei fattori esplorati tramite il questionario. A confermare quanto già descritto in letteratura, l'età superiore a 7 anni, la sterilizzazione e i problemi urinari sono associati con il sovrappeso nel gatto.
Allo stesso modo, trascorrere molte ore del giorno soli a casa, o essere lasciati in una sezione/stanza della casa, sono risultati essere fattori di rischio.
Al contrario, i seguenti fattori sono risultati protettivi:
- la convivenza con altri animali, sia gatti che cani. In questo caso il rischio diminuiva quanto più aumentava il numero di animali in casa;
- la possibilità di accedere a spazi nascosti da poter utilizzare come rifugio;
- la possibilità di avere accesso all’esterno, di poter eliminare e potersi fare le unghie all’esterno, piuttosto che utilizzare la lettiera o i graffiatoi;
- passare meno tempo a casa da soli.
Gestione dell’alimentazione e comportamento alimentare
Per quanto riguarda la gestione dell’alimentazione o il comportamento alimentare, il rischio è risultato maggiore nei gatti che sono alimentati con cibo extra durante i pasti della famiglia e nel caso in cui i pet mate non sanno quale è la quantità di alimento raccomandata.
I fattori protettivi sono invece legati alla possibilità di alimentarsi all’esterno e di avere erba fresca sempre a disposizione.
Fattori relativi al comportamento del gatto
Il comportamento ludico sembra avere una grande influenza sulla condizione corporea degli animali.
La relazione con il sovrappeso è inversamente proporzionale all’attività di gioco; gli animali che più in generale giocano o che hanno la possibilità di giocare all’esterno o che giocano con altri animali sono risultati essere meno in sovrappeso. Anche le sessioni di gioco con i pet mate che durando svariati minuti rispetto a poco tempo o a sessioni sporadiche sono risultate essere protettive.
Il sovrappeso e l’obesità risultano inoltre essere relazionati con un maggiore livello di stress dei gatti. Non si tratta tanto di una causalità ma di una relazione tra le due condizioni. Potremmo per esempio ipotizzare delle situazioni. Un gatto ipostimolato tende ad essere stressato e potrebbe quindi sovralimentarsi; ma si può anche ipotizzare che un gatto sovrappeso, essendo limitato nello svolgere alcuni comportamenti, potrebbe essere maggiormente stressato. La dualità causa-effetto non è quindi stabilita, ma ne è stabilita una relazione.
Il ruolo della percezione e del veterinario
Dallo studio è risultato inoltre che la maggior parte degli intervistati, pur avendo la metà di loro un gatto sovrappeso, non monitora il peso del gatto o la sua condizione corporea.
La maggior parte dei pet mate di gatti in sovrappeso dichiara inoltre che tale condizione, e le relative complicazioni che ne possono derivare, non erano state notificate dal veterinario.
Di rilevante importanza è il dato relativo alla percezione dello stato corporeo dell’animale da parte delle persone. Infatti la metà dei pet mate di gatti in sovrappeso non erano a conoscenza del sovrappeso del loro gatto. Questa mancanza di consapevolezza è risultata essere quindi un importante fattore di rischio per il sovrappeso e l’obesità negli animali.
Questo studio fornisce informazioni utili sull'influenza della gestione e dell'ambiente di vita sulla condizione corporea dei gatti domestici e il suo rapporto con il benessere animale, ma anche sull’importanza della percezione e della conoscenza dei rischi legati a questo serio problema di salute.
L'identificazione dei fattori di rischio per il sovrappeso felino consente ai medici veterinari clinici e a i medici veterinari esperti in comportamento di fornire ai cat-mate consigli appropriati sulla gestione dei gatti e sulle condizioni di alloggio.
D’altro canto, la consapevolezza delle persone, specialmente attraverso la comunicazione con i veterinari, è lo strumento di prevenzione più importante.