Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Trento ha nuovamente sospeso l‘ordinanza di abbattimento per l'orsa KJ1, emanata durante il weekend dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Accolti i ricorsi presentatati da LNDC Animal Protection e LEAL, che insieme ad altre associazioni come LAV e OIPA si erano mobilitate per evitare che venisse uccisa l'orsa responsabile dell'aggressione a un turista avvenuta a Dro.
«Con questa nuova ordinanza, Fugatti vuole bypassare la sospensione disposta dal TAR e procedere per la sua strada che è sempre quella dell'odio verso gli animali selvatici. Il suo è un comportamento irresponsabile, contro ogni buonsenso e anche poco rispettoso della legge e della magistratura», ha dichiarato Piera Rosati, Presidente di LNDC Animal Protection.
Rosati ha sottolineato come l'atteggiamento di Fugatti abbia creato un clima di odio e paura nella popolazione locale, fomentando atti di bracconaggio contro alcuni orsi nei mesi scorsi. «Dovrebbe pensare a fare prevenzione e informazione, anziché cercare in tutti i modi di decimare la popolazione di orsi, ma questo comporterebbe un lavoro serio che evidentemente non ha intenzione o la capacità di fare», ha aggiunto Rosati.
L'associazione aveva inviato una diffida a Fugatti e presentato un nuovo ricorso al TAR di Trento in tempi record e gli avvocati Michele Pezone e Paolo Letrari sono riusciti a ottenere una nuova sospensione, fermando ancora una volta, almeno temporaneamente fino all'udienza prevista per il 5 settembre, l'uccisione di KJ1, un'orsa che non aveva mai dato problemi e che ha tre cuccioli da allevare.
Gli avvocati hanno ribadito l'importanza di fare riferimento ai principi di proporzionalità e gradualità delle misure adottabili, come stabilito dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato. «Aspetteremo l'udienza confidando che la giustizia amministrativa valuti positivamente anche il merito del ricorso. Queste emergenze possono e devono essere gestite con misure non cruente e, soprattutto, la PAT deve lavorare di più sulla prevenzione anziché sulle emergenze», hanno commentato Pezone e Letrari.
Anche Gian Marco Prampolini, presidente LEAL, ha espresso soddisfazione per il pronunciamento del TAR: «In questa contingenza riteniamo importante tutelare anche solo passo passo la vita di una mamma orsa che non ha mai causato problemi in precedenza e salvaguardare i suoi piccoli da predatori e bracconieri. Come LEAL ci sentiamo la piena responsabilità di non lasciare nessun animale vittima di decisioni scellerate della Provincia».
L'episodio di KJ1 mette in luce una volta di più la necessità di un approccio più equilibrato e basato sulla convivenza rispettosa con la fauna selvatica e attività umane. Il presidente Fugatti, invece, sembra invece deciso a continuare una battaglia personale contro gli orsi, ignorando le soluzioni in ottica di prevenzione che potrebbero garantire la sicurezza pubblica senza ricorrere a misure estreme e letali.
Per ora KJ1 è salva, ma la lotta tra provincia e associazioni continuerà, in attesa che l'udienza del 5 settembre possa definitivamente stabilire quale sarà il destino dell'orsa e dei suoi cuccioli.