Meravigliosa sorpresa sulla spiaggia di Sant’Andrea, all’Isola dell’Elba: domenica mattina, sotto gli occhi stupefatti dei bagnanti, dalla sabbia sono emerse alcune tartarughine che hanno iniziato a muoversi verso l’acqua, portando alla luce un nido che una femmina di Caretta caretta aveva evidentemente scavato, non vista, nei mesi scorsi.
Un miracolo, come hanno sottolineato i volontari intervenuti per mettere in sicurezza il sito, visto che nessuno aveva idea che la tartaruga avesse deposto le uova e che la spiaggia di Sant’Andrea, nel Comune di Marciana, è frequentatissima dai bagnanti e il rischio di rottura o disturbo del nido era altissimo.
Le uova – non si sa ancora quante – sono però rimaste intatte, e le prime piccole “guerriere”, una ventina, sono venute alla luce pronte per guadagnare il mare. I bagnini presenti sulla spiaggia domenica mattina nel vederle uscire dalla sabbia sono immediatamente intervenuti per presidiare il nido, e hanno poi contattato Legambiente per segnalare l’accaduto. Sulla spiaggia sono quindi arrivati i volontari dell’associazione, che insieme con la Capitaneria di porto hanno delimitato il sito per impedire ai bagnanti di avvicinarsi troppo. La loro sopravvivenza però è ancora minacciata, come sottolineato proprio da Legambiente Arcipelago Toscano.
«Purtroppo le tartarughine sembrano essere attratte da due grossi fari che illuminano il piazzale dove attraccano le barche verso le Cote Piane e il Cotoncello, rischiando di far perdere i piccoli rettili marini negli anfratti degli scogli o di farli ritornare sulla spiaggia», ha spiegato l’associazione, chiedendo che il Comune intervento su questa fonte di inquinamento luminoso che potrebbe mettere a repentaglio il completo successo di una nidificazione così significativa. Il nido della spiaggia di Sant’Andrea infatti potrebbe vedere emergere tra le 50 e le 100 tartarughe, numero importante anche alla luce del fatto che si tratta di una piccola spiaggia di sabbia che rappresenta l’unico sito possibile in una costa rocciosa che va da dopo la Paolina fino a oltre Pomonte.
Si cercano adesso volontari per presidiare il nido sino alla completa schiusa delle uova. Il numero delle tartarughe nate, così come quello degli esemplari che non ce l’hanno fatta e delle uova che non si sono schiuse, si potrà sapere soltanto nelle prossime settimane. In passato l’isola dell’Elba aveva segnato un record di 103 tartarughine nate vive da un nido a Marina di Campo: la speranza è che ci si possa avvicinare a questi numeri, confermando il trend positivo che si registra ormai da due anni relativamente alla presenza della Caretta caretta lungo le coste italiane e all’aumento del numero di nidi registrati sulle spiagge.
L'inesorabile antropizzazione dei litorali costringe però le tartarughe a ricavare spazi per nidificare tra ombrelloni e lettini, e di gestire poi la presenza di bagnanti che in alcuni casi, mossi da curiosità e meraviglia, si avvicinano troppo: è successo a Ischia, sulla spiaggia di Sant'Angelo, dove l'Area Marina Protetta Regno di Nettuno ha lanciato un appello affinché la tartaruga avvistata tra lettini e ombrelloni potesse muoversi e deporre le uova senza sentirsi minacciata da persone accorse per fotografarla.