Pulci e zecche sono fra gli invertebrati più fastidiosi che è possibile incontrare in natura ed essendo entrambi dei parassiti ematofagi spesso vengono confusi fra di loro. Mentre però le zecche sono degli aracnidi che si attaccano alla pelle della loro vittima per succhiarne il sangue, le pulci sono degli insetti che scarificano ripetutamente la superficie del loro ospite, per "leccarne" le ferite. Un'altra grande differenza fra questi due gruppi di animali consiste nel numero di zampe. Mentre infatti le pulci come tutti gli esapodi (insetti) presentano 6 zampe, le zecche, imparentate con i ragni, presentano 8 zampe, con un sistema boccale perforante molto differente da quello che hanno a disposizione le pulci.
Entrambi i parassiti possono però essere considerati dei portatori di malattie, talvolta anche letali, quindi è per questo che è da sempre fatta molto attenzione ad una loro eventuale infestazione. Tuttavia, visto che oggi sappiamo ormai quasi tutto su queste specie e le modalità di diffusione delle loro malattie, quale fra le due specie risulta la più pericolosa?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un breve riepilogo su ognuno di questi parassiti.
Pulci, nostre compagne millenarie
Le pulci sono state sicuramente fra le prime tipologie di parassiti che hanno cominciato ad attaccare l'uomo da ben prima che la specie Homo sapiens compisse il proprio percorso evolutivo. Essi infatti infestano gran parte degli animali dotati di pelliccia e fra questi anche i nostri parenti primati. La nostra evoluzione si è accompagnata all'evoluzione delle pulci, che di volta in volta si sono adattate a colpire sempre più specie sempre e di reagire alla loro presenza.
L'interazione fra i nostri antenati e i parassiti è stata così rilevante che secondo alcuni naturalisti e biologi evolutivi (Desmond Morris e Stephen Jay Gould in primis) sarebbe stata proprio questa la causa che ha spinto l'uomo a perdere progressivamente il pelo e ad inventare il concetto di pulizia, introducendo la detersione della testa e del resto del corpo all'interno del nostro comportamento.
Le pulci – e in un certo qual modo anche altri insetti parassiti, come i pidocchi – però hanno reagito all'evoluzione del comportamento umano e probabilmente, dopo aver abbandonato temporaneamente la nostra specie per qualche migliaio di anni, sono tornate alla carica, colpendo le specie – ovvero gli animali domestici – che nel frattempo hanno cominciato a convivere con l'uomo e che di per sé avevano già altri parassiti.
La forza di questi insetti è che sono molto resistenti, capaci di adattarsi a molteplici condizioni ambientali e di riprodursi velocemente e a grandi quantità, tanto da poter infestare un intero luogo come una casa in meno di un paio di settimane.
Storicamente sono state molto temute, poiché collegate alla comparsa di pericolose malattie che hanno afflitto l'umanità dall'alba della sua storia. Già in alcuni papiri greci ed egizi è per esempio possibile trovare delle antiche annotazioni che indicavano come comportarsi nei loro confronti e per arginare le malattie che portavano.
Essendo capaci di saltare di specie in specie (si ricorda che la pulce del cane è in grado di attaccarsi all'uomo), le pulci sono in contatto con diversi virus e batteri zoopatogeni, come la salmonella, la rickettsia e la pasteurella, che portano a disturbi gastointestinali, al tifo esantematico e a problemi dermatologici anche gravi.
La malattia però più nota che riescono a trasmettere le pulci è la peste. Questi insetti infatti possono ospitare il pericoloso batterio Yersinia pestits che per quanto oggi molto meno presente in passato ha provocato milioni di morti, soprattutto durante quella che è stata ricordata come la "morte nera".
Zecche
Le zecche sono molto più pericolose dei loro parenti ragni delle medesime dimensioni e anch'esse colpiscono sia l'uomo che molteplici specie di animali, seppure esistono delle famiglie che colpiscono quasi esclusivamente gli animali domestici o gli animali selvatici.
I grandi punti di forza delle zecche sono la loro grande capacità di attaccarsi a molteplici specie durante l'arco del loro ciclo vitale, il sapersi riprodurre producendo un grande numero di progenie ed effettuare un morso che alle prime battute è quasi indolore, visto che hanno un sistema boccale molto caratteristico che si è evoluto per penetrare la carne delle loro vittime senza provocare apparente fastidio e senza produrre copiosi sanguinamenti.
Infatti, mentre il morso di una pulce può essere quasi da subito avvertito, poiché questo parassita ferisce le vittime affinché il sangue possa fuoruscire leggermente dalla pelle della vittima provocando prurito, le zecche fanno sì che ogni goccia di sangue finisca nel loro addome e producono persino una saliva che fluidifica il sangue affinché possa essere per loro più digeribile e che presenta una sostanza anti dolorifica che non permette all'ospite di individuare il parassita.
Ma perché questo aracnide è così temuto? La ragione è presto detta. Innanzitutto, una femmina mette al mondo un incredibile numero di uova. In seconda battuta, la saliva delle zecche, anche per via del fatto che possono mordere un gran numero di specie diverse, contiene un grande numero di patogeni che se dovessero finire nel flusso sanguigno dell'ospite provocherebbero danni gravi.
Tra le malattie che possono trasmettere le zecche, oltre alla piroplasmosi, alla rickettsiosi e all'encefalite, ci sono malattie che se prese sottogamba possono risultare letali come la malattia di Lyme che colpisce il sistema nervoso centrale, la febbre Q,il cui batterio viene considerato dalle Nazioni Unite una potenziale arma biologica, e la paralisi da zecca, causata da neurotossine prodotte nelle ghiandole salivari di alcune specie di zecche.
Proprio di seguito al possibile contagio di queste malattie e al fatto che i morsi di zecche non sempre sono percepibili e cominciano a dare prurito solo dopo che la zecca si è "riempita" del sangue – per non parlare di come possono attaccarsi letteralmente dovunque – si consiglia di controllarsi adeguatamente di ritorno da qualche passeggiata in natura e in campagna e di disporre di antiparassitari per i vostri animali domestici.
Pulci e zecche: quali sono le più pericolose?
Considerando il grado di gravità delle malattie che possono colpire un essere umano di seguito ad un morso di pulce o di zecca è difficile identificare quale sia la specie più pericolosa per l'uomo. Per quanto infatti le pulci appaiono più mansuete e facili da individuare, storicamente sono state protagoniste di alcune delle peggiori pandemie della storia e anche qualora non dovessero infettare il loro ospite, il loro proliferarsi sulla sua superficie può portare a disturbi collegati come malnutrizione, dermatiti, infezioni cutanee e stigma sociale.
Le zecche dal canto loro sono pericolose poiché la loro saliva ospita un gran numero di patogeni. In alcuni casi hanno anche ucciso il loro ospite, per via della paralisi che possono indurre in soggetti predisposti geneticamente o dello choc anafilattico. Essendo inoltre degli animali che abitano praticamente dovunque in natura non esiste continente che non abbia una particolare specie di zecca che risulta essere più letale delle altre, in quanto a sua volte ospite di patogeni molto aggressivi.
Se dobbiamo però contare il fattore geografico e il luogo in cui storicamente hanno più colpito (il bacino del Mediterraneo, l'Europa occidentale e l'Asia centrale) sembrerebbe che oggi tra le due differenti tipologie di animali le zecche siano più problematiche.
Infatti, di seguito all'arrivo della peste in Europa, gran parte della popolazione umana si è in un certo modo adattata geneticamente alla presenza delle pulci e dei loro patogeni, elemento che è stato preso in esame da un recente articolo, pubblicato su Nature, che ha fatto molto parlare. Avendo ormai anche adibito le nostre abitazioni in maniera tale che questi ospiti indesiderati non raggiungano più spesso i luoghi in cui dormiamo o mangiamo sono ormai le zecche, principalmente presenti al di fuori degli edifici, a risultare oggi più subdole e capaci di attaccare le nostre difese, visto che siamo meno preparati per difenderci dal loro morso. Le malattie che trasmettono inoltre sono anche più difficili da gestire ed è per questo che sia i veterinari che i medici consigliano prudenza, a tutti gli escursionisti.