Sono 13 le persone indagate a vario titolo nell'ambito dell'indagine sulla gestione del Dog Center sas, canile di Sant’Ilario dello Jonio, in provincia di Reggio Calabria. Maltrattamento di animali, truffa aggravata, violenza o minaccia a pubblico ufficiale e violazione dei sigilli, sono solo alcuni dei reati di cui dovranno rendere conto il prossimo 19 maggio 2022 ai giudici del Tribunale di Locri.
Secondo le indagini svolte dagli inquirenti, gli oltre 444 cani ospitati nella struttura sarebbero stati sottoposti a sevizie e maltrattamenti in completo disprezzo degli obblighi e delle normative previste, causandone in alcuni cani anche la morte.
Nel procedimento del lager degli orrori sono costituiti parte civile, insieme al Comune di Locri e all’Asp di Reggio Calabria, anche le associazioni animaliste Anpana, Horse Angels Odv, Gaia animali e ambiente Odv, Nogez, e il Comitato nazionale Ugda Odv.
Proprio i volontari dell'Ugda dal 2020 si prendendo cura dei circa 300 cani rimasti nel canile sotto sequestro, bisognosi di trovare al più presto una famiglia che finalmente li ami e rispetti.
«Non riusciamo neanche immaginare la sofferenza che avete passato, o la forza che tra la fame, la sete, il caldo soffocante e il freddo Giulia e Gigi si saranno dati a vicenda – hanno scritto sui social i volontari che quotidianamente forniscono supporto ai cani rimasti a Sant'Ilario – Non riusciamo e non vogliamo immaginarlo, perché al solo pensiero ci manca l'aria».
Giulia e Gigi, protagonisti del video con una delle volontarie, hanno 9 e 12 anni e sono compagni di box al Dog Center da un tempo indefinito. «Non possiamo purtroppo cancellare il passato, non abbiamo la bacchetta magica per farvi dimenticare il dolore, l'unica cosa che possiamo fare è provare a trovarmi una casa tutta vostra prima che sia troppo tardi!», hanno esortato i volontari.
Anche il Labrador Figo (in foto) cerca a 12 anni un luogo da chiamare finalmente casa per trascorrere gli ultimi anni della sua vita: «Va al guinzaglio, è super buono e finirà per morire in canile dopo anni di orrore».
Di orrori le volontarie ne hanno documentati parecchi. In un caso hanno trovato davanti al canile una scatola di cartone dove erano rinchiusi tre cuccioli.
I buchi sulla scatola erano sufficienti appena per fare passare il muso dei cani, etichettati genericamente come "meticci".
Ora i cuccioli, e tutti gli oltre 300 cani di Sant'Ilario aspettano di iniziare una nuova vita più giusta e rispettosa dei loro diritti essenziali.