Sono cinque i cavalli scossi, e due quelli che è stato possibile vedere mentre cadono durante il Palio di Siena dedicato alla Madonna di Provenzano. Nel gergo del Palio, un cavallo è "scosso" quando non ha più il fantino in groppa. La corsa era inizialmente prevista per il 2 luglio ma a causa della pioggia è stata rinviata a ieri sera, giovedì 4 luglio. A vincere è stata la contrada Onda, con Carlo Sanna e il cavallo veterano del Palio Tabacco.
Si è corso quindi, nonostante il meteo avverso, l'appuntamento in cui le contrade cittadine si contendono la palma della vittoria durante la carriera, la corsa di cavalli, da anni al centro di numerose polemiche a causa della spettacolarizzazione degli animali coinvolti e degli incidenti.
Dopo le cadute dei cavalli Abbasantesa e Antine Day durante il Palio dell'Assunta dello scorso anno, anche in questa edizione della Carriera di Provenzano ci sono stati incidenti che hanno coinvolto sia i cavalli che i fantini. In particolare, i fantini Jonatan Bartoletti ed Elias Mannucci sono stati trasportati in codice giallo al pronto soccorso dell'ospedale delle Scotte di Siena, per essere poi dimessi dopo un periodo di osservazione.
Come ogni anno torna attuale la discussione su una tradizione, quella del Palio, percepita sempre di più come anacronistica in relazione ai diritti degli animali. Lo sottolinea Horse Angel's, associazione di tutela degli equidi: «Per i fantini malconci dispiace, ma è il mestiere che si sono scelti conoscendone i rischi. I cavalli non possono scegliere o prestare il consenso informato. L’incolumità degli uni e gli altri ma soprattutto dei primi non può essere lasciata alla sorte fortunata».
I problemi, secondo gli attivisti sono legati alla carriera in sé, ma anche alle modalità con cui si corre: «Fino a che non si risolve il problema di quella curva a gomito e dell’eccessiva velocità per il tipo di pista, il Palio di Siena mette in palio la vita dei cavalli. E non può essere accettabile perché avrebbe un effetto a domino sui palii, giostre o quintane di minore importanza, legittimando anche queste a rompere cavalli per onorare santi nelle piazze in dispregio della sacralità del rispetto che è dovuto ai cavalli nella nostra società».
La presenza di una struttura come Il Ceppo dedicata all'accoglienza dei cavalli infortunati non è abbastanza perché si dicano rispettati il benessere degli animali. «Quello che era giustificabile ai tempi non lo è oggi – sottolineano da Horse Angel's – Siena ha il dovere di trovare soluzioni perché mai più un cavallo debba non solo morire, ma anche solo fratturarsi una gamba. Che la clinica Il Ceppo abbia la capacità di ingessarla, non rende il Palio privo di crudeltà animale. L’unica garanzia accettabile è quella che l’infortunio sia una calamità eccezionale e non viceversa che si debba pregare ogni volta che eccezionalmente nessuno abbia a farsi male. Se ami qualcuno non desideri che gli possa accadere un incidente e attui le giuste precauzioni per evitare i rischi inutili. I senesi dicono di amare i cavalli, ma devono ancora dimostrare nei fatti che quell’amore si estende alla previdenza e salvaguardia dagli infortuni».