Schiuse tutte e quattro le uova di Giulia, il falco pellegrino che abita i piani alti del Palazzo della Regione Lombardia insieme al suo inseparabile Giò. Nel giorno di mercoledì santo si era schiuso il primo uovo e questa mattina, dopo aver tenuto al caldo i suoi pulli per quattro giorni, finalmente Giulia si è alzata lasciandoli nel nido da soli.
Ancora presto per sapere se si tratti di maschi o femmine, intanto le telecamere mostrano ai tantissimi affezionati alla coppia che dal 2014 torna a procreare nel nido artificiale costruito dalla Regione appositamente per loro, la vita quotidiana della famiglia.
Tutte le uova quindi si sono rivelate fertili, una notizia bellissima per tutti gli amanti della specie e per tutti coloro che si sono appassionati alla storia d'amore della famiglia di volatili milanesi scoperti casualmente da un operaio nel sottotetto di quel grattacielo di vetro, a 125 metri di altezza durante delle operazioni di manutenzione.
Giò e Giulia, chiamati così in onore di Giò Ponti, architetto e costruttore del Pirellone come viene chiamato dai milanesi il grattacielo, e della moglie Giulia, avevano trovato il luogo adeguato, considerandolo una zona sicura in cui deporre le uova e covarle.
Ora c’è solo da aspettare il primo volo dei piccoli e nel frattempo sull’account Facebook dopo aver premiato i vincitori del toto schiusa, ora partirà naturalmente il contest del toto nomi per i nuovi arrivati. Nel 2022, un’altra annata con tutte e quattro le uova schiuse, i nomi scelti erano stati di Alda, Carla, Gino ed Enzo.
Come è ormai risaputo, da un po' di anni non è una novità vedere i falchi pellegrini (Falco peregrinus) anche nelle metropoli più affollate. E, infatti, i milanesi Giò e Giulia non sono l'unica coppia famosa in Italia; ci sono altre coppie conosciute come quelle di Napoli, Roma, Londra e New York dove sembrano trovarsi decisamente a loro agio.
Questo succede sia perché palazzi e grattacieli, offrono loro un'alternativa perfetta delle tipiche pareti rocciose in cui nidificano solitamente, sia perché sono animali molto adattabili.
«La cosa straordinaria del Pellegrino, ma sta succedendo anche per altre specie urbanizzate, è che sono animali che si adattano moltissimo alle caratteristiche dell’ambiente – ci spiega Guido Pinoli, naturalista che si occupa tra le altre cose dei volatili del Palazzo – Il Pellegrino caccia di notte, sopportando in città le luci e il rumore, per esempio. Ma questo significherà che tutti i piccoli nel nido avranno già questo imprinting e quindi sapranno al momento del volo sopportare bene le condizioni di un habitat che non è il loro naturale. E quando una specie si adatta bene, vive».