Slitta alla prossima settimana la discussione in Commissione Giustizia della proposta di legge n. 30 sul Benessere animale a prima firma della deputata di Noi Moderati Michela Vittoria Brambilla. La discussione sulla proposta di legge per inasprire le pene contro chi commette reati contro gli animali si è scontrata contro il muro alzato dal leghista Francesco Bruzzone.
La condizione per l'approvazione imposta dalla Lega è che venga rimarcata chiaramente la differenza tra gli animali familiari, considerati meritevoli di tutela, e tutti gli altri. A farsi portavoce di questa battaglia è il deputato e cacciatore Bruzzone, a sua volta promotore di un'altra proposta di legge, molto discussa, volta a modificare la legge quadro sulla caccia.
La Lega al momento è l'unica componente politica contraria al testo presentato da Brambilla e condiviso anche dagli altri partiti della maggioranza. Se la frattura non si risanerà, e la Lega non farà un passo indietro, la proposta rischia di arenarsi sul nascere dopo aver passato quasi un anno ferma sul tavolo della Commissione Giustizia.
«La questione è drammaticamente semplice – spiega a Kodami il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Devis Dori -L'ulteriore slittamento della discussione appena è appena stato comunicato in Aula. All'opposizione della Lega si aggiungono i pochissimi pareri dal Governo ricevuti sino a questo momento, e abbiamo votato un solo emendamento dei moltissimi ancora da discutere».
Tra le innovazioni della proposta di legge n. 30 c'è anche quella di modificare il titolo IX-bis del secondo libro del Codice penale, sostituendo l'attuale formulazione "Dei delitti contro il sentimento per gli animali" con "Dei delitti contro gli animali". La formulazione attuale protegge, come bene giuridico, non alla vita dell'animale, bensì al sentimento di affetto provato dall'essere umano, che è quindi reputato il soggetto passivo del reato. Superare questa visione antropocentrica appare quindi come il passo preliminare decisivo per un cambiamento culturale.
La Lega però si è opposta a questa modifica con un emendamento, e ad oggi, il Governo ha dato parere favorevole proponendo questa riformulazione. «Gli animali devono essere oggetto di tutela diretta e non solo se c'è un sentimento umano di pietà verso di loro – sottolinea Dori – La giurisprudenza già lo afferma da tempo, il legislatore non torni al Medioevo».
Ma gli emendamenti della Lega puntano soprattutto a escludere dalla tutela la fauna selvatica: un passo indietro lontano dal sentimento della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica e in disaccordo anche con l’articolo 9 della Costituzione, recentemente modificato per contenere la tutela anche di ambiente e animali, senza distinzioni. «Fare distinzione tra animali domestici e selvatici per compiacere qualche lobby non è evidentemente coerente con le promesse elettorali di una Lega sempre più lontana dal sentire comune di chi ama gli animali», sottolineano dall’Oipa.