Skyla, l’orca del Loro Parque, non ce l’ha fatta a sopravvivere alla cattività. La giovanissima orca, solo 15 anni, è morta dopo una notte di agonia. La notizia è stata data dallo stesso parco in un comunicato in cui sottolinea l’ottimo stato di salute fino al momento del decesso. «Skyla era in perfette condizioni fino a ieri, quando ha iniziato a dare segni di qualche disagio – spiega il comunicato – subito è stato mobilitato il nostro team di esperti. Nonostante tutti gli sforzi, i veterinari sono stati in grado di certificare soltanto la sua morte. Tutto è stato predisposto per effettuare uno studio post mortem da parte di esperti di patologia dei cetacei, che possa chiarire le cause del decesso».
Famosa per i genitori Tilikum e Kalina
Skyla era figlia di genitori famosi. Il padre Tilikum era stato protagonista del documentario Blackfish che aveva fatto conoscere al mondo le sofferenze che vivono le orche prigioniere di acquari e delfinari. Catturato in Islanda nel 1981 e morto dopo 35 anni di cattività, era noto anche perché si era reso protagonista di attacchi violenti rivolti ai suoi addestratori, di cui 3 erano morti. La madre era invece Kalina, a cui Skyla era stata strappata a due anni per essere inviata nel parco acquatico delle Canarie. Kalina, nata a SeaWorld San Diego nel 1985, era stata la prima orca di tutto il mondo a raggiungere l'età adulta in cattività.
Morta probabilmente per una torsione intestinale
Secondo Sea Wolves Wikie, il sito web spagnolo con informazioni su tutte le orche che hanno vissuto o continuano a vivere in cattività nel mondo (attualmente una sessantina) la causa della morte sarebbe da individuarsi in una torsione intestinale. «Skyla ha improvvisamente iniziato a mostrare segni di disagio l'11 marzo 2021 e il suo comportamento ha allertato gli operatori sanitari che hanno chiamato i veterinari – spiega Sea Wolves Wikie – è morta quella stessa notte. La morte di Skyla è stata causata da una torsione intestinale che ha provocato setticemia acuta e morte immediata».
Skyla, una vita da prigioniera
La storia di Skyla è emblematica della vita in cattività. Nata da esemplari prigionieri, non ha mai conosciuto il mare aperto e la libertà che l’avrebbero portata, secondo la sua natura, a vivere tra i 30 e i 50 anni, nuotando in gruppi (Pod) ad impostazione matriarcale che comunicano tra loro attraverso suoni e un proprio linguaggio. A Skyla invece, nata il 9 febbraio 2004 a SeaWorld Orlando, la socialità coatta imposta dal Loro Parque aveva dato come amica Kohana, da cui era inseparabile. Al punto, come racconta il Sea Wolves Wikie, da assisterla durante il suo secondo parto nel 2012, quando aveva dato alla luce Victoria: «Nel video della sua nascita Skyla può essere vista nuotare vicino a Victoria, mostrando interesse e preoccupazione».
Le privazioni, la monotonia e l’autolesionismo delle orche in cattività
«Alloggiate in piccole vasche di cemento, le orche in cattività nuotano in cerchi infiniti e spesso si rompono i denti rosicchiando i bordi di cemento e le porte di metallo delle loro vasche per stress e frustrazione – denuncia Peta Uk nel dare notizia della morte della giovane orca. – Gli esperti hanno identificato ripetutamente problemi di salute e disagio psicologico nelle orche al Loro Parque. Ad alcuni mancano i denti e alcuni hanno segni di rastrello su tutto il corpo a causa di attacchi dolorosi da parte dei compagni di vasca. Galleggiano svogliatamente sulla superficie dell'acqua, esibendo un comportamento inaudito tra le orche selvatiche».