Un gruppo di paleontologi ha recentemente scoperto i resti di una nuova specie di dinosauro carnivoro strettamente imparentata al re di tutti i dinosauri, il Tyrannosaurus rex, forse addirittura un suo diretto antenato. La nuova specie è stata chiamata Daspletosaurus wilsoni ma l'esemplare in questione, BDM 107, è stato simpaticamente soprannominato Sisifo, perché proprio come il personaggio mitologico costretto a spingere un masso per l'eternità, era sovrastato da un'enorme quantità di materiale roccioso che ha reso molto difficile il suo recupero.
La nuova specie di teropode (i dinosauri carnivori che si muovevano eretti su due zampe) appartiene alla stessa famiglia del T. rex, i tirannosauridi, e potrebbe aiutare a comprendere meglio l'evoluzione di questi enormi predatori preistorici del Cretacico superiore nordamericano. La descrizione dettagliata dell'esemplare rinvenuto in Montana è stata recentemente pubblicata sulla rivista PeerJ dai paleontologi della Montana State University e del Badlands Dinosaur Museum in North Dakota.
Fin dagli anni 90, esiste un accesso dibattito scientifico su Daspletosaurus e sul suo esatto grado di parentela col più famoso tirannosauro. Secondo alcuni studiosi, Daspletosaurus non solo sarebbe strettamente affine al T. rex, ma potrebbe addirittura essere un suo diretto antenato, evolutosi col passare del tempo nel più noto tra tutti i dinosauri. Molti ricercatori non sono però d'accordo con questa ricostruzione, resa difficile soprattutto per la scarsità di reperti in buone condizioni di Daspletosaurus disponibili, almeno fino a oggi.
Il ritrovamento di questa nuova specie, potrebbe quindi aiutare a risolvere questo enigma, poiché mostra un mix di caratteristiche intermedie tra quelle più antiche e quelle più moderne. I resti di D. wilsoni risalgono a circa 76,5 milioni di anni fa e si inseriscono perfettamente a metà strada – sia per datazione che per caratteristiche – tra le altre specie già note fino a oggi. Come D. torosus e altri tirannosauridi più antichi e basali, possiede una serie di creste sopraccigliari intorno agli occhi, mentre come alcuni dinosauri più recenti o moderni, come D. horneri, possiede un sorta di sacche d'aria espanse nel cranio.
Secondo gli autori, quindi, Sisifo è un ottimo candidato per essere una specie di transizione tra D. torosus e D. horneri e considerando che questi predatori potrebbero essersi evoluti in successione uno dopo l'altro, il team ipotizza che anche il resto dei tirannosauridi, incluso il Tyrannosaurus rex, potrebbero essere direttamente discendenti di questa stessa linea evolutiva. Questi risultati confermano quindi gli studi precedenti che identificavano il genere Daspletosaurus come un antenato diretto del più famoso tirannosauro, vissuto invece in Nord America tra i 68 e i 66 milioni di anni fa.
Nell'attuale Nord America, durante il Cretacico superiore (tra 99 e 66 milioni di anni fa) vivevano numerose specie di dinosauri strettamente imparentate tra loro, inclusi diversi tirannosauridi. In passato si pensava che questa varietà fosse il risultato di una diversificazione ramifica e che queste specie vivessero insieme nello stesso periodo. Tuttavia, la scoperta di nuovi esemplari e un'analisi più approfondita e precisa delle datazioni fossili, ha permesso di ricollocare nel tempo alcune specie, migliorando le conoscenze su rapporti evolutivi tra questi animali.
Come suggeriscono i resti delle varie specie di Daspletosaurus, alcuni dinosauri sembrano proprio rimpiazzarsi e sostituirsi tra loro col passare dei milioni di anni, suggerendo quindi un possibile unico lignaggio evolutivo in cui la specie più antica si evolve direttamente in quella successiva. Il dibattito resta però aperto e nuovi fossili ancora da scavare o studiare potrebbe aiutarci ulteriormente a capire qualcosa in più sull'evoluzione dei tirannosauridi nordamericani.
I ricercatori hanno infatti già annunciato che stanno lavorando a un nuovo studio per approfondire queste ipotesi, per cui molto presto ne sapremo sicuramente di più.
In copertina una ricostruzione di Daspletosaurus wilsoni. Credit: © Andrey Atuchin & Badlands Dinosaur Museum