«Lui è Simba, ad Assago in molti lo conoscevano e gli volevano bene. Simba è stato ammazzato mercoledì sera, ammazzato da chi non ha voluto riconoscere la pericolosità del suo cane e lo portava in giro senza guinzaglio. A casa mia da mercoledì non si dorme». Sono le parole che Anna Antonino la compagna umana del cane Simba, gli ha dedicato in una lunga lettera pubblicata sui social.
Simba ha perso la vita mercoledì 4 gennaio 2023 mentre si trovava al parco di Assago, provincia di Milano, in compagnia di Anna. È qui che un altro cane, lasciato senza guinzaglio, ha colpito Simba lasciandolo a terra senza vita. «Cara signora – scrive Anna rivolgendosi virtualmente alla pet mate dell'altro cane – sto provando a mettermi nei suoi panni ma non ci riesco, sono panni che non mi appartengono, io non avrei mai lasciato sola una ragazza con il suo cane morto in braccio, io almeno non l'avrei fatto! Avrei portato via il cane e poi sarei scesa. Non un "mi dispiace" da parte sua».
Raggiunta da Kodami, la sindaca di Assago, Laura Carano, ribadisce che: «La colpa non va mai data all'animale, ma è da imputare sempre alla scarsa consapevolezza delle persone. Le indagini al momento sono in corso, ma siamo in stretto contatto con le Forze dell'ordine».
Secondo Anna, la tragedia che ha colpito la sua famiglia si è verificata perché la pet mate dell'altro cane non ha vigilato abbastanza e non «ha voluto riconoscere la pericolosità del suo cane e lo portava in giro senza guinzaglio».
Anche il Comune di Assago, con un post pubblico è intervenuto, esprimendo cordoglio alla famiglia del piccolo Simba, e annunciando che sono in atto tutte le procedure per accertare le responsabilità rispetto a quanto accaduto. «Un fatto atroce generato dal menefreghismo, dalla incuranza e dal mancato rispetto delle più semplici regole civili di alcune persone», sono queste le durissime parole apparse sui profili del Comune di Assago e rimarcate anche dalla sindaca Carano.
La Prima cittadina sulla sua pagina personale ha sottolineato «il menefreghismo di alcune persone, che non solo non rispettano le regole, lasciando circolare il proprio cane senza guinzaglio, ma davanti ad un evento tragico, di cui sono causa, spariscono tornando a casa come se non fosse successo nulla».
Carano ha ricordato l'obbligo di tenere i cani al guinzaglio. L'avvocato Salvatore Cappai aveva spiegato su Kodami che secondo le più recenti pronunce della Cassazione «il guinzaglio va messo sempre, se ci sono altre persone o animali. Chi assume la custodia di un cane deve adottare in ogni occasione le cautele idonee ad evitare che lo stesso possa aggredire persone o altri animali».
Una precauzione che forse avrebbe potuto salvare la tragedia che ha colpito Simba e la sua famiglia. Anna Antonino, nel ricordare quei i momenti ha poi aggiunto anche un particolare sull'identità del cane che ha aggredito il suo Simba, specificando che si trattava di un Pitbull.
In un video realizzato con l'istruttore cinofilo Luca Spennacchio e la veterinaria Elena Garoni, entrambi membri del comitato scientifico di Kodami, sono emersi come i Pitbull, e in generale i Terrier di tipo Bull, siano spesso gravati da numerosi pregiudizi, e ancora più spesso al centro di fatti di cronaca come quello di Assago.
Questo però dice molto di più sullo stato del giornalismo in Italia, piuttosto che sulla razza in sé. Dopo il terribile episodio che ha portato alla morte di una persona in Emilia Romagna fioccano notizie di aggressioni di cani a persone, ancora più facilmente se i protagonisti appartengono a razze ritenute "pericolose". Si tratta di un grande classico di un certo tipo di giornalismo, come sottolineato dalla direttrice di Kodami Diana Letizia.