146 cani restano nell'oblio dopo gli orrori patiti nell'allevamento-lager di Trecastelli in provincia di Ancona, senza possibilità di essere adottati a causa del silenzio delle istituzioni sulle loro condizione di salute. Nel gennaio 2021 nell'allevamento Itshow Kennel sono stati sequestrati dalle Forze dell’Ordine oltre 850 cani di piccola taglia a causa delle pessime condizioni igienico sanitario in cui erano detenuti gli animali, tali da cagionare una epidemia di brucellosi canina.
Un mese dopo il "dossier Trecastelli" è finito sul tavolo del ministro della Salute Roberto Speranza: quello trovato nel canile lager Itshow Kennel è stato l’unico focolaio di brucellosi canina d’Europa.
La presenza del batterio era stata appurata già a maggio quando i proprietari dell'allevamento avevano notato alcuni casi di aborti spontanei. Tra i segni con cui si manifesta tipicamente la brucellosi canina ci sono proprio infertilità e aborti tardivi, intorno ai 45-55 giorni di gestazione.
Da subito, le associazioni di protezione animali ENPA, LAV, LEIDAA, LNDC Animal Protection e OIPA, oltre all’Associazione di Osimo Amici Animali, hanno fornito un supporto in termini di cibo, cucce, medicinali, antiparassitari e inviato i propri volontari e veterinari per aiutare e supportare le attività di accudimento, socializzazione e inserimento degli animali in famiglia.
L’Asur, l’Azienda sanitaria unica della Regione Marche, aveva avviato il protocollo di analisi degli animali e le relative sterilizzazioni. Passo necessario prima di passare alla fase delle adozioni, infatti, era capire chi era positivo alla brucellosi e chi invece non era stato contagiato.
Dopo le analisi veterinarie, tra maggio 2021 e gennaio 2022 le associazioni hanno favorito l'adozione di 300 dei cani dell'allevamento, ma qualcosa ora si è bloccato. «Né dall’Assessorato della Regione Marche né dalle autorità veterinarie abbiamo ricevuto risposta alle lettere con le quali chiedevamo informazioni precise e la convocazione urgente del tavolo tecnico, l’ultimo al quale abbiamo partecipato risale al mese di ottobre», hanno fatto sapere le associazioni.
Da mesi le associazioni non hanno notizie dei test che dovevano essere effettuati sui 146 cani trasferiti a Ostra Vetere, e quindi della loro possibile adozione.
«Lo stesso silenzio avvolge anche l’avvio dei protocolli terapeutici necessari ad individuare una cura innovativa per i cani ancora positivi a questa zoonosi finora poco conosciuta e non presente in Italia – hanno dichiarato le associazioni – Nei giorni scorsi abbiamo scritto un’ennesima sollecitazione urgente alla ASUR, all’IZS di Teramo, al Ministero della Salute e alla Regione Marche, alla luce del fatto che queste lungaggini hanno ricadute sul benessere e la salute degli animali coinvolti ma anche sui fondi pubblici dato che i costi di gestione sono a carico della Regione e quindi dei contribuenti. Abbiamo quindi richiesto nuovamente un incontro nonché di procedere rapidamente ai test e all’avvio dei protocolli terapeutici preannunciati»
Le responsabilità legali devono ancora essere definite dalla magistratura, ad essere certa è però la condizione di oblio in cui versano gli animali non ancora adottati, e forse, non ancora testati.