Giulia De Lellis, influencer da 5 milioni di follower su Instagram, ha lanciato un'invettiva contro una delle più famose bakery di Milano, "Princi", perché qualche giorno fa le è stato negato l'accesso al locale insieme al suo cane Tommy, uno Spitz.
L'ingresso ai cani è vietato in quel luogo con tanto di cartello, cosa che la De Lellis però forse non ha visto. Secondo la ricostruzione dell'accaduto fornita dall'influencer, uno o più dipendenti l'hanno richiamata assumendo un atteggiamento scortese e facendole notare che non poteva accedere al locale insieme al suo cane: «Maleducati, roba da matti. Personale all'entrata estremamente maleducato, quasi violento solo per essere entrata con un cane dando per scontato che si potesse. Roba da pazzi. Accoglienza voto 0. Animali non ammessi ma loro sì (nel 2021 in un bar anche all'aperto)», ha commentato Giulia.
La De Lellis su Instagram non ha saputo contenere la rabbia e lo sconcerto e, con tanto di foto dell'ingresso al locale, ha deciso di taggare il profilo Instagram di Princi Milano che in poche ore è stato bersagliato dall'ira dei suoi follower con commenti al vetriolo, inviti a vergognarsi, richieste di chiusura: ""Che schifo! Non ammettere gli animali! Vergognosi", "Maleducati", "Roba da matti! Non metterò più piede nel vostro locale. Oltre che maleducati non accettate nemmeno i cani. Maleducati", "Ridicoli, chiudete".
In realtà, come vi abbiamo spiegato qui su Kodami, l'accesso ai locali è così regolamentato dal Manuale della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) validato dal Ministero della Salute che allinea il panorama normativo nazionale con le direttive europee. La legge dice che l’accesso ai cani nelle zone aperte al pubblico di bar e ristoranti è consentito a condizione che siano muniti di guinzaglio e museruola, non può muoversi liberamente e viene richiesto che non disturbi gli altri clienti abbaiando, men che meno che possa creare delle situazioni di pericolo.
Detto questo, però, bisogna sapere che se il proprietario del ristorante non vuole fare entrare il cane, il cane non entra. E non c’è nulla che possiate fare. È sua facoltà infatti decidere di quali regole disporre all’interno del suo locale perché, anche se aperto al pubblico, è comunque una proprietà privata. In questo caso, però, il gestore avrà l’obbligo di informare subito all’ingresso del divieto, sistemando appunto un cartello in posizione ben visibile, con specifico avviso che gli animali non sono ammessi.
La situazione che si è creata con la De Lellis, dunque, è utile per ricordare a chiunque stia leggendo questo articolo quali sono le regole da rispettare sia da parte di chi gestisce un locale che da parte di chi in quel locale vuole andare con un cane e prescindendo dallo scatenare una protesta via social che porta ancora una volta non a una riflessione ma solo a un contraddittorio sterile tra chi è dalla parte dell'influencer e chi no. Il senso di un caso del genere, qualora di "caso" si possa trattare, è di responsabilizzare gli umani che hanno un cane e informarsi sempre prima di andare in un qualsiasi posto se accettano o meno la presenza di un cane. Liberi, poi, di scegliere di non andarci, anche senza il proprio compagno.