«L’uomo è l’unico essere senziente, non ce ne sono altri. Sono tutti importanti, animai e piante, ma l’uomo è una cosa diversa, è l’unico che può avere dati scientifici che permettono all’ecosistema di riequilibrarsi». Lo ha dichiarato il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida in occasione della convention di Fratelli d'Italia a Pescara.
«L'essere umano è l'animale più anti ecologico che esista»: è la risposta che il filosofo ed etologo Roberto Marchesini affida a Kodami. Il fondatore dell'approccio congnitivo-zooantropologico, il modello che ha rivoluzionato il modo in cui si studia la relazione tra la nostra specie e le altre, ricorda che «siamo tutti animali e tutti senzienti».
«Quella del Ministro è un dichiarazione grossolana. La senzienza è la facoltà di provare dolore, piacere ed emozioni, la capacità di avere desideri e obiettivi. Si tratta di un carattere di base, diverso da aspetti più complessi come la consciousness o l'autocoscienza. Oltretutto tanto la consciousness quanto l'autocoscienza sono state ampiamente dimostrate sia nei mammiferi che negli uccelli fin dagli anni Settanta. Dal punto di vista etologico sarebbe preferibile che il Ministro non parlasse di ciò che non conosce, o che almeno si informasse prima».
L'intervento di Lollobrigida ha però sortito un effetto positivo all'interno del suo bacino elettorale. Non è un caso che questa dichiarazione arrivi a poco più di un mese dalle elezioni Europee, un appuntamento che per Fratelli d'Italia ha assunto il peso di un referendum sulla persona di Giorgia Meloni, presidente del partito e del Consiglio italiano.
«Il Ministro non si è svegliato etologo, voleva tranquillizzare il suo elettorato – è l'analisi di Marchesini – Ha fatto queste dichiarazioni per giustificare il maltrattamento animale e strizzare l'occhio agli allevatori: cerca di tranquillizzarli sul fatto che non dovranno spendere soldi nell'ambito della promozione e del benessere animale, perché se non sono esseri senzienti perché dovremmo preoccuparci del loro benessere?».
La convinzione che gli altri animali non siano senzienti, secondo il filosofo, è ravvisabile soprattutto nel sistema degli allevamenti intensivi: «Queste strutture per come sono state pensate violano le norme di base del benessere animale individuate dalla Commissione Brambell, e lo fanno non per cattiva gestione, ma per costituzione. ».
Nel 1965 un comitato composto da filosofi, biologi e veterinari elaborò le cinque libertà dell'essere senziente, requisiti minimi di cui ogni animale deve disporre per poter vivere una vita di qualità:
- Libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione;
- Libertà di avere un ambiente fisico adeguato;
- Libertà dal dolore, dalle ferite, dalle malattie;
- Libertà di manifestare le proprie caratteristiche comportamentali tipiche della specie;
- Libertà dalla paura e dal disagio.
Nonostante la capacità analitica della nostra specie, con gli allevamenti intensivi e lo sfruttamento delle risorse abbiamo creato un mondo in cui la vita sarà presto impossibile prima di tutto per la nostra specie, soprattutto se continueremo a perseverare lungo questo percorso, come ha dimostrato di voler fare Lollobrigida.
«Questo dimostra, semmai ce ne fosse stato bisogno, che avere la capacità di elaborare dati scientifici non ha nulla a che fare con la senzienza – ribatte Marchesini – L'essere umano è anzi l'unico animale capace di stravolgere l'ecosistema in maniera così incisiva. Una formica è molto più capace nel controllo degli ecosistemi rispetto all'essere umano. L'uomo non controlla gli ecosistemi ma li sovverte».
In una lunga intervista rilasciata proprio a Kodami, Marchesini aveva spiegato i punti più importanti del suo pensiero e del suo pensiero rivolto alla convivenza tra gli uomini e gli altri animali.