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scheda razza

Siamese, il gatto “chiacchierone”

  • Origine (Data e Luogo): 1871, Thailandia
  • Standard: SIA – IV categoria FIFé
  • Peso (maschi-femmine): 3,5-5kg; 2,5-3kg
  • Incroci con altre razze: Orientale e Balinese
  • Vita media (fascia): 10-15 anni
  • Temperamento: Estroverso e vocale
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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il Siamese è un gatto di taglia media dal corpo lungo e tonico, noto per la colorazione colourpoint (ovvero con le punte colorate su sfondo beige), gli occhi blu intenso e la sua tendenza a comunicare molto attraverso il miagolìo. È un gatto di origine asiatica ma viene allevato in Europa sin dall'epoca vittoriana.

attività e socialità

  • Bisogno di movimento3
  • Giocosità3
  • Indipendenza1
  • Riservatezza1
  • Tendenza a miagolare3

cure e salute

  • Cura del pelo1
  • Salute generale1
  • Malattie ereditarie3

Data e luogo d'origine: 1871, Thailandia

Aspetto fisico: taglia media, il corpo è lungo e tonico malgrado l'aspetto apparentemente gracile, la testa allungata con orecchie, ampie e appuntite, che procedono idealmente il triangolo formato dal muso e la testa. Gli occhi sono leggermente obliqui e a forma di mandorla, blu intenso

Peso: 3,5-5kg per i maschi; 2,5-3kg per le femmine

Temperamento: estroverso e vocale

Incroci con altre razze: Orientale e Balinese

Standard: SIA – IV categoria FIFé

Origine e storia

Le origini del gatto Siamese sono ammantate di leggende. Il suo nome deriva da Siam, l'odierna Tailandia da cui probabilmente origina e in cui, si dice, le principesse usassero infilare i propri anelli nella coda di questo gatto per conservarli.

Le prime evidenze della sua presenza risalgono ad antiche poesie tailandesi conservate nel museo di Bankok e risalenti ad un periodo compreso tra il 1300 e il 1700. In Europa il Siamese arriva sin dal 1871, anno di partenza ufficiale della selezione artificiale nel nostro continente, dove è dunque una delle razze allevate da più tempo, sebbene lungo il Novecento abbia affrontato periodi di grandi difficoltà legate all'estrema sensibilità alle malattie ereditarie dovute all'eccesso di incroci consanguinei.

In FIFè è riconosciuta sin dal 1949  e non va confusa con il Thai, il gatto colorpoint che nell'immaginario popolare tutti chiamano “siamese” a causa della colorazione molto simile ma che morfologicamente ha una struttura completamente diversa.

Aspetto fisico

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Il Siamese è un gatto davvero particolare perché tutto nel suo aspetto fisico è stato estremizzato. Il corpo è lungo, affusolato, magro ma tonico, la coda è lunga e sottile, gli occhi – che spesso presentano procidenza della terza palpebra dovuta alla conformazione obliqua dell'occhio – sono a mandorla e di un blu intenso, il mantello presenta una base beige molto chiara che deve staccarsi nettamente dalle aree colorate (è ammessa una leggera ombreggiatura sui fianchi). Il colore è presente, in maniera uniforme, come maschera sul muso e “point” in corrispondenza di zampe, orecchie e coda. È un gatto agile, scattante e molto “chiacchierone”, con una voce gracchiante e di volume.

I maschi pesano tra 3,5-5kg, le femmine tra 2,5-3kg. È una razza molto precoce nel raggiungimento della maturità sessuale che può aversi anche, in condizioni particolarmente favorevoli, a 4-5 mesi di età, con calori nelle femmine frequenti e assai rumorosi.

Negli ultimi trenta anni, il Siamese ha subìto delle modificazioni estetiche impressionanti, tanto che oggi si parla di due tipi di siamese: quello “old style” – che alcune associazioni hanno ribattezzato Thai, più corto, massiccio e “rotondo”, più simile i primi siamesi sottoposti a selezione e importati dal Siam – e quello “moderno” più estremizzato nei suoi canoni estetici.

Da notare che Balinese, Orientale a pelo lungo e Orientale a pelo corto hanno lo stesso standard del Siamese in FIFé.

Temperamento

Il Siamese è senza dubbio un gatto di carattere, non solo per la sua agilità che lo rende attivo e vivace ma anche per la sua aristocratica pretesa ad essere al centro delle attenzioni umane. È un gatto che in relazioni poco equilibrate può diventare persino tirannico e sa come farsi ascoltare sfruttando un miagolio insistente e rumoroso che può diventare snervante. D'altra parte, proprio questo suo essere quasi ingombrante in termini di personalità lo rende particolarmente predisposto a offrire compagnia e a goderne a sua volta, soprattutto in termini di riposo condiviso e momenti di intimità. È un gatto tendenzialmente protettivo di ciò che gli è caro, per cui spartire spazi e attenzioni con altri gatti, soprattutto per i soggetti più reattivi, potrebbe essere difficoltoso.

Salute e cura

Un telo scamosciato da passare sul mantello per rimuovere i residui è tutto quello che serve per mantenere brillante il mantello del Siamese che, essendo a pelo corto, richiede veramente poche accortezze di base.

Qualche attenzione in più deve essere riservata, invece, alla salute di questo gatto tanto selezionato quanto delicato. Il Siamese può esser portatore di una mutazione responsabile per l'idrocefalo, una malattia ereditaria che provoca accumulo di liquido a livello intracranico e una serie di potenziali danni cerebrali. Un altro problema serio è la gangliosidiosi, una malattia che colpisce il sistema nervoso centrale provocando alterazioni della vista, difficoltà motorie, letargia e perdita di  peso, fino a diventare letale entro il primo anno di vita.

Anche le bronchiti croniche sono particolarmente diffuse nel Siamese e si sospetta abbiano una base genetica, così come l'amiloidosi, una malattia provocata dall'accumulo di particolari proteine a carico di un organo o più, che porta alla morta prematura dell'animale.

I siamesi devono inoltre esseri seguiti dal punto di vista oftalmico perché possono presentare patologie quali la cataratta, strabismo, nistagmo, a volte secondarie ad altre patologie renali o cardiache.

Per tutti questi motivi, è bene tenere il Siamese costantemente monitorato dal proprio veterinario e non mancare, periodicamente, di fare un controllo ecografico anche a cuore e reni.

Il Siamese, che ha una vita media di 10-12 anni, soffre frequentemente di cancro, in particolare alla mammella.

Il gatto Siamese può essere accoppiato con l'Orientale a pelo corto, l'Orientale a pelo lungo e il Balinese.

Relazione e contesto ideale

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Il Siamese è un gatto vivace e vitale, non solo dal punto di vista motorio ma anche da quello sociale. Se allevato bene, curando la socializzazione sin dalle prime settimane di vita, può diventare un compagno presente e curioso, da coinvolgere in mille attività che lo facciano sentire al centro dell'attenzione, come si aspetta. È anche un gatto che ricambia l'affetto in maniera molto “fisica” per cui non è raro trovarlo appollaiato sulle spalle del suo umano di riferimento mentre scrive o lavora al computer.

Se vive con altri gatti, è importante creare un ambiente in cui tutti sentano soddisfatti i propri bisogni, dal momento che i Siamesi tendono ad essere competitivi e a difendere le risorse (e persino le persone!) che ritengono importanti per loro. Non hanno difficoltà con altre specie, posto di presentare tutti i soggetti coinvolti con la dovuta gradualità.

In Rete si leggono spesso inviti ad insegnare ai Siamesi a passeggiare al guinzaglio. Se, da una parte, questa pratica può offrire ai gatti delle possibilità di contatto con l'esterno che altrimenti non avrebbero perché vivono spesso in appartamento, dall'altra è sempre molto importante valutare quanto ogni individuo tolleri questo tipo di gestione che – è bene ricordarlo – non è particolarmente in linea con le esigenze e le caratteristiche esplorative e perlustrative di un gatto, benché questi ci si possa adattare, se ne ha bisogno, con tempo e pazienza.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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