Febbre alta, emocromo sballato, forte anemia e un’infestazione incredibile di zecche: sono queste le pessime condizioni in cui è stato trovato di Pietro, un cane di media taglia abbandonato tra i rifiuti da una coppia che a seguito della separazione hanno anche deciso di buttare come se niente fosse l’animale.
Soccorso dai volontari dell’OIPA alla periferia di Vittoria, in provincia di Ragusa, Pietro ora sta meglio, ma la sua storia ha davvero di poco degno per l’essere umano. «Nessuno si è degnato di soccorrerlo – racconta uno degli Angeli Blu dell’organizzazione – se non una cittadina che dopo aver visto il cane che quasi non si muoveva, dopo aver chiamato invano i Vigili, ha allertato noi».
Arrivato sul posto, il volontario ha visto il piccolo Pietro accucciato a terra e immobile su una distesa di spazzatura: «Attorno a lui solo cumuli di rifiuti e una ciotola d’acqua. In suo aiuto, si è saputo successivamente, solo un cittadino extracomunitario che mosso a compassione gli ha portato una scatoletta di cibo».
Le condizioni di Pietro, come è stato battezzato il cane, non sono affatto buone perché oltre ad essere anemico, dai controlli effettuati presso la clinica veterinaria in cui è stato condotto, è risultato affetto anche da leishmaniosi ed ehrlichiosi.
«Siamo riusciti, grazie alla collaborazione di alcune volontarie dell’Anpana, l'Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente, a individuare uno stallo dove Pietro si trova tuttora per le cure. Per fortuna, grazie alla vicinanza dei volontari si sta risollevando, ha ricominciato a scodinzolare e a giocare con la pallina, ma necessita ancora di cure per rimettersi in forze e non ci vorrà poco. Ma non appena sarà tornato in piena salute, questo cagnolino dolcissimo, di piccola taglia, appena 7,5 kg di peso, avrà bisogno di trovare una famiglia capace di fargli dimenticare il suo triste vissuto. E noi ovviamente ci adopereremo affinché trovi qualcuno di davvero adatto per lui».
Chiaramente in questo caso i due coniugi separati per incomprensioni, su una cosa unica erano d’accordo: quella di non volere il cane e di non aver nessun problema ad abbandonarlo per strada. Ma quando una coppia si separa solitamente, la questione della custodia dell’animale di cui ci si è presi congiuntamente cura, diventa invece motivo di forti contrasti.
Nel nostro ordinamento manca ancora una norma di riferimento che disciplini l'affidamento di un animale domestico in caso di separazione dei coniugi o dei conviventi, ma la direzione della giurisprudenza ha cominciato sempre di più a seguire l'indicazione che l’interesse fondamentale da tutelare è sempre quello materiale-spirituale-affettivo dell'animale.
Pertanto, sempre più giudici nelle controversie stanno applicando i principi consolidati in materia di affidamento dei figli minori, ovvero una gestione condivisa, regolamentando il diritto di visita e la distribuzione delle spese per il mantenimento. I giudici, di fatto, con grande sensibilità assumono il punto di vista del cane conteso, considerando ciò che conta per l’animale.
Un importante dimostrazione del cambiamento in corso, seppure lento, nella materia che considerando sempre più l’animale è un essere senziente tiene sempre in maggior conto il suo benessere, prescindendo da formalità civilistiche o amministrative.