Ieri, 26 dicembre, un uomo si è recato al rifugio “Associazione Oasi Ohana” di Santa Margherita di Belice, in Sicilia, chiedendo ai volontari di prendere in carico 5 cuccioli di cui non è mai stata specificata la provenienza, ma che erano allogiati nel portabagagli della sua auto. I volontari, dopo aver spiegato di non poter accogliere momentaneamente i cuccioli, avendo più di 140 cani da seguire in struttura, hanno indicato all’interessato la procedura di attivazione degli organi preposti per la segnalazione degli animali, finalizzata al loro recupero secondo le previsioni di legge.
Qualche ora dopo però, in una zona poco distante dal rifugio, sono stati ritrovati gli stessi 5 cuccioli, di cui uno morto dopo l’abbandono in strada. Le telecamere di sorveglianza del rifugio, avevano ripreso la scena e di conseguenza salvato nella memoria del dispositivo le immagini dell’auto e del volto dell’uomo, che è stato incastrato ma il riconoscimento è ancora in corso.
«Sono esaurita. Ormai mi abbandonano i cani in faccia. Denunceremo quanto accaduto agli organi preposti e abbiamo già segnalato l’episodio al Comando di Polizia Municipale – racconta a Kodami la fondatrice del rifugio, Chiara Calasanzio – ieri mattina mio marito Mauro ha aperto il cancello del rifugio a questo soggetto che voleva cedere 5 cuccioli. Dopo avergli spiegato il perché siamo impossibilitati a farci carico di ulteriori animali, avendone già 140 sulle nostre spalle e dopo avergli indicato la procedura che avrebbe dovuto attivare, lui se n’è andato rassicurandoci che avrebbe agito secondo legge. Tutto ci saremmo aspettati, ma non che lui li avesse abbandonati, incurante di tutto ciò che gli avevamo detto e soprattutto causando poi la morte ad un cucciolo che probabilmente è stato investito subito dopo».
La conferma che i cuccioli ritrovati abbandonati fossero proprio gli stessi che poco prima l’uomo aveva mostrato a Mauro Buscemi, è stata fornita da una “prova regina”: le foto che il volontario aveva scattato ai piccoli nel portabagagli dell’auto dell’uomo, quando si era recato in rifugio per cederli.
Un confronto rapido tra le foto, una somiglianza che lasciava pochi dubbi e poi la doccia fredda della scoperta di un cucciolo morto: questi in breve sono stati i momenti concitanti vissuti dai volontari che sono arrivati sul posto per recuperare i restanti 4 cagnolini.
«Abbiamo le telecamere a nostro supporto e speriamo che stavolta possano dare giustizia intanto al povero cucciolo morto e poi a tutti gli altri sopravvissuti – continua Calasanzio – a tutti quelli che invece ci hanno accusato perché avremmo dovuto prendere i cuccioli all’istante e così evitare la morte di uno di loro, ribadiamo che la nostra associazione è una realtà seria e che non possiamo aggiungere e stipare cani all’inverosimile, mettendo a repentaglio il benessere di tutti gli altri. Ovviamente, come sempre, alla fine siamo intervenuti e attualmente i cuccioli sono in stallo presso persone che ci aiutano, ma così non si può andare avanti».
Tante sono state le accuse infatti che sono pervenute ai volontari, perché secondo alcuni utenti sui social avrebbero dovuto soccorrere i cani quando l’uomo si è presentato in struttura. «Noi abbiamo agito secondo coscienza e soprattutto secondo legge. Non abbiamo mandato via l’uomo senza prima avergli fatto delle raccomandazioni e avergli indicato il percorso da seguire per tutelare i cuccioli. Mauro gli aveva detto pure di contattare l’assessore al randagismo e alla fine, se nessuno lo avesse ascoltato, sarebbe potuto tornare in struttura che di sicuro qualche soluzione l’avremmo trovata – conclude Calasanzio – purtroppo però constatiamo come ancora alla fine del 2023 la gente preferisca abbandonare, piuttosto che prendersi le proprie responsabilità».
I cuccioli, nati più o meno da quaranta giorni, sono ora accuditi dai volontari che lanciano un appello ai concittadini: «Se potete, aiutateci. Abbiamo bisogno di stalli per fare fronte a tante emergenze sul territorio».
Chiunque volesse offrire uno stallo o volesse candidarsi all’adozione dei cuccioli, può contattare l’associazione Ohana tramite la pagina facebook o al numero 3277607352