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15 Novembre 2023
10:30

Si può denunciare il vicino perché il gatto miagola troppo?

Le diatribe tra vicini causate dall'abbaiare dei cani sono frequenti, molto meno quelle provocate dal miagolio dei gatti. Eppure, anche queste non mancano. Ma se il gatto del vicino miagola in continuazione (anche di notte) si può denunciare? La risposta è affermativa.

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Articolo a cura dell' Avvocato Salvatore Cappai
Civilista, esperto in diritto degli animali
gatto miagola

Le diatribe tra vicini causate dall'abbaiare incessante di cani sono assai frequenti, molto meno lo sono invece quelle provocate dal miagolio dei gatti. Eppure, anche queste non mancano e sul web ci si può imbattere persino in articoli che raccontano di minacce di morte per questa precisa ragione. Ma se il gatto del vicino miagola in continuazione (anche di notte) si può denunciare? La risposta è affermativa e infatti, come si vedrà a seguire, anche il miagolare "molesto" di un gatto può integrare sia il reato di disturbo della quiete, sia un illecito di natura civilistica che conferisce ai danneggiati il diritto a richiedere il risarcimento del danno.

Gatto che miagola in continuazione: cosa dice la legge?

Miagolare è un'esigenza naturale per ogni gatto, è il modo in cui i nostri amici felini comunicano tra loro e con noi. La legge non può certo comprimere questa esigenza vietandogli di emettere i propri versi, e infatti non lo fa. Chiede però uno sforzo ai custodi umani, ovvero quello di far sì che i propri gatti (ed in generale che gli animali) con i loro versi non disturbino terze persone. I rumori eccessivi e continui, infatti, come sopra accennato, possono integrare un reato e causare dei danni risarcibili.

Il Codice Penale, in particolare, con il suo articolo 659, stabilisce che «chiunque (…) non impedendo gli strepiti di animali disturba le occupazioni o il riposo delle persone (…) è punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a 309 euro».

Per l'interpretazione tradizionalmente offerta dai Giudici: «ai fini della realizzazione del reato (…) sono sufficienti emissioni sonore riferibili al comportamento di un soggetto, identificabili (…) anche in strepiti di animali, che superino il limite della normale tollerabilità concretamente apprezzabile in relazione all'ambiente ed all'ora, percepibili da un numero indeterminato di persone» (Cass. pen. n. 6202/1994). Dunque, il miagolare di uno o più gatti, per tramutarsi in un fatto di reato deve essere continuo e deve costituire un potenziale disturbo (in particolare nelle ore del riposo) per più di un vicino. Il fatto, poi, che le persone siano effettivamente e concretamente disturbate non rileva in alcun modo; si tratta di un «reato di pericolo» e per la sua realizzazione non è richiesto che si verifichi davvero l'evento.

I versi eccessivi degli animali (come tanti altri rumori) possono avere, come detto, anche una rilevanza civilistica. Per il Codice Civile (articolo 844 c.c.), infatti, non sono consentiti tutti quei rumori che superino il limite della normale tollerabilità. Di conseguenza anche il miagolare di uno o più gatti, se va oltre la soglia di una tolleranza media, rappresenta un illecito. Ove dovesse causare dei danni, comprovati dal vicino o dai vicini, offre a questi il diritto di agire per ottenere il corrispondente risarcimento.

Cosa fare se il gatto del vicino miagola in continuazione?

Se il gatto di un vicino miagola in continuazione i soggetti vittime di questo lamentato disturbo possono innanzitutto contattare le autorità ai fini di un accesso di verifica (anche nell'interesse dell'animale stesso, perché potrebbe non star bene). Può essere opportuno un controllo da parte delle forze dell'ordine e dei servizi veterinari territorialmente competenti per comprendere, in primo luogo, le ragioni di un simile lamento continuo.

Se questo primo intervento non dovesse sortire gli effetti desiderati e le persone offese dal potenziale fatto di reato vogliono che si apra un procedimento in sede penale, devono sporgere formale querela. Possono farlo o presso le forze dell'ordine (Carabinieri, Polizia di Stato o Polizia Locale) o direttamente con deposito dell'atto presso la Procura della Repubblica.

Il reato in esame, infatti, in forza della recentissima riforma Cartabia, è procedibile a querela. La procedibilità rimane ancora d’ufficio quando la persona offesa è incapace per età o per infermità. Se poi le stesse si sentono anche danneggiate dal disturbo di cui si parla, possono richiedere al pet mate il risarcimento del danno. Possono farlo in sede stragiudiziale e, se non si perviene ad una soluzione bonaria, davanti all'autorità giudiziaria (o costituendosi parte civile nel processo penale o instaurando un separato giudizio civile).

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Salvatore Cappai
Avvocato
Avvocato con la passione per la divulgazione. Mi occupo di diritto civile, con particolare riguardo ai campi della responsabilità civile, dell’assistenza alle imprese e del “diritto degli animali”. Mi sono avvicinato a quest’ultima materia circa dieci anni fa, quando ho incontrato Gaia, la mia cagnolina, che ha stravolto la mia visione sul mondo degli animali e sulla vita assieme a loro. La mia community social, nella quale da anni informo con semplicità su tematiche giuridiche, conta oltre 350.000 iscritti.
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