«Tutto ha un termine e anche se è difficile, bisogna essere realisti». Queste sono le parole con cui il generale Pedro Sánchez ha comunicato la fine delle ricerche di Wilson, il cane da soccorso in forze all’esercito colombiano che ha ritrovato i quattro bimbi dispersi nella giungla Amazzonica dopo l’incidente aereo in cui era rimasta uccisa la mamma.
«Abbiamo fatto davvero tutto il possibile per riportare indietro il nostro amico. Abbiamo utilizzato tutte le risorse che di solito si usano per un'operazione speciale, ma è stato impossibile trovarlo. Sarà sempre nei nostri cuori e nell'anima del popolo colombiano come tutti coloro che hanno perso la propria vita in servizio».
Era esattamente l’8 giugno quando si persero completamente le tracce del Pastore Belga Malinois, grazie al quale i militari e i gruppi indigeni riuscirono a farsi largo all’interno della foresta amazzonica di Guaviare e salvare i quattro fratelli. Al cane era stato affidato il compito di mettersi sulle tracce della più piccola, di un anno di età e il suo fiuto gli aveva fatto ritrovare il biberon, che avrebbe poi condotto i militari ai resti dell’aereo precipitato. Ma non solo perché Wilson aveva individuato anche i vestiti e le scarpe lasciati dai ragazzi lungo il loro cammino.
Il cane, come avrebbero raccontato poi i ragazzi attraverso dei disegni fatti in ospedale, avrebbe trovato e raggiunto i quattro fratelli dispersi, accompagnandoli per un po’ di tempo per poi scomparire improvvisamente un giorno prima del loro ritrovamento. Fino ad oggi l’esercito aveva continuato a cercarlo e le forze in campo non hanno mai voluto arrendersi all’idea che Wilson non sarebbe mai più stato ritrovato.
Per venti giorni i militari, con un dispiegamento di oltre 70 uomini e l’operazione denominata “Speranza”, non si sono mai fermati. Hanno lasciato del cibo in punti strategici per permettere al cane di ritrovare la strada, o almeno di mantenersi in forze e sono state impiegate anche due femmine in calore per cercare di attirarlo. Ma purtroppo del pastore niente di niente. Del resto la giungla colombiana è la più fitta e impenetrabile che esista, tanto che il ritrovamento dei bimbi è stato considerato un vero e proprio miracolo.
Le ipotesi fatte sul destino del cane, sono diverse e tutte molto poco ottimistiche: potrebbe aver perso l'orientamento all’interno della giungla visto che è impossibile vedere a più di 20 metri, oppure potrebbe essersi imbattuto in qualche animale selvatico. Non si esclude nemmeno che possa essere morto di stenti. Difficile dire che cosa possa essere successo e difficile dire anche immaginare che sia ancora vivo. Detto questo la speranza dei colombiani, esercito e popolo, non si spegnerà fino a che Wilson non sarà ritrovato, vivo o morto.