Si chiudono le porte dei macelli per i cavalli sportivi. Lo ha stabilito il decreto legislativo n. 36 del 28 febbraio, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale lo scorso 18 marzo, che riordina e riforma le disposizioni sugli enti sportivi professionistici e dilettantistici. Con l'atto viene vietato di macellare o sopprimere gli animali non più impiegati in attività sportive, fatta eccezione per l’abbattimento umanitario.
Il titolo IV del decreto legislativo regolamenta tutte le discipline sportive che prevedono l’impiego di animali e punta a descrivere bene i confini del loro benessere. Vengono vietati i “metodi di addestramento e di allenamento che possono danneggiare la salute e il benessere psicofisico dell’animale, in quanto essere senziente” e “qualsiasi metodo di coercizione o costrizione” che potrebbe essere usato, anche con l’uso di “mezzi o dispositivi che possono provocare danni alla salute” e al suo “benessere psicofisico”. I metodi di addestramento devono tener conto delle capacità cognitive e di apprendimento degli animali. Inoltre, non è ammesso farli allenare e gareggiare se si trovano in stati fisiologici incompatibili con lo sforzo che viene richiesto, come la gravidanza avanzata o l’allattamento.
L’ammissione dell’animale a una manifestazione sportiva deve essere subordinata a un accertamento della sua idoneità a gareggiare, fatta da un veterinario in grado di tener conto delle sue condizioni di salute, età, genere, della sua identificazione e registrazione. L’organizzatore di eventi sportivi con animali deve garantire la presenza di un veterinario durante lo svolgimento dell’evento.
E’ vietata la partecipazione alle manifestazioni sportive degli animali i cui detentori hanno avuto condanne in via definitiva dei reati previsti dal codice penale “contro il sentimento degli animali” (come la loro uccisione, il maltrattamento o i combattimenti). Stop agli eventi anche a chi è stato condannato per abbandono di animali.
Non tutti i cavalli, inoltre, possono fare gli atleti. Per essere definiti tali devono avere una registrazione ad hoc, devono non essere destinati alla produzione alimentare, devono essere iscritti al Repertorio cavalli atleti tenuto presso la Federazione italiana sport equestri o la Federazione pentathlon moderno o la Federazione italiana turismo equestre FitetrecAnte o un ente di promozione sportiva. Per svolgere attività sportiva un animale deve essere sottoposto, annualmente, a una visita veterinaria.