L'inasprimento delle pene per chi uccide e cattura orsi marsicani ha ricevuto l'ok da parte della Camera dei Deputati. Si tratta di un ulteriore fondamentale step verso l'approvazione definitiva dell'aumento delle sanzioni penali nei confronti di chi mette in pericolo la sottospecie di orso più rara al mondo.
Una notizia che ha incontrato il favore del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, l'ente che da decenni si occupa della conservazione di questi animali, come conferma a Kodami il direttore Luciano Sammarone: «È un importante segnale di attenzione da parte del Governo verso una tematica molto delicata. Si tratta di un atto che va nella giusta direzione».
Alla domanda se le sanzioni potevano essere maggiori il direttore del Pnalm risponde: «Sì, ma bisogna tenere conto del quadro normativo generale. L'importante è che si sia avuta immediata attenzione da parte delle istituzioni attraverso l'interessamento di un deputato abruzzese ha preso a cuore questa vicenda e che l'ha tradotta con strumenti adeguati».
L'inasprimento delle pene è contenuto in un emendamento presentato da Nazario Pagano, deputato forzista e presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera. Come Pagano aveva spiegato a Kodami, «l'intenzione dietro all'inasprimento delle pene sia detentive che pecuniarie è legata agli ultimi episodi come quello che ha coinvolto Amarena. La sua morte ha colpito profondamente gran parte della comunità abruzzese».
L‘orsa Amarena difatti è stata uccisa con un colpo di fucile la notte tra il 30 agosto e il primo settembre mentre si trovava in un pollaio di San Benedetto dei Marsi, in provincia dell'Aquila. L'uomo che ha fatto fuoco è stato subito identificato dalle Forze dell'Ordine e iscritto nel registro degli indagati della Procura di Avezzano per l'uccisione dell'animale.
L'emendamento di Pagano va a modificare quanto previsto dalla legge 157 del 1992, nota come "legge sulla caccia" in cui definito anche il reato di bracconaggio. È questa la norma che definisce la fauna selvatica come patrimonio indisponibile dello Stato, ovvero di tutti e senza che nessuno ne possa disporre in forma deliberata. La legge nazionale tutela tutti i selvatici, a alcuni in maniera particolare, e tra questi figura proprio l'orso bruno, inteso anche come sottospecie marsicana (Ursus arctos marsicanus), tutelata nell'interesse della comunità nazionale e internazionale.
Nella sua formulazione attuale, la legge 157 per l'uccisione di animali appartenenti a questa popolazione, di cui restano circa 60 individui, prevede:
l'arresto da tre mesi ad un anno e l'ammenda da lire 2.000.000 a lire 12.000.000 per chi abbatte, cattura o detiene esemplari di orso, stambecco, camoscio d'Abruzzo, muflone sardo.
L'emendamento promosso da Pagano arriva quasi a raddoppiare questa previsione, innalzando la reclusione fino a due anni, e portando la sanzione da 4mila euro a 10. Una scelta che secondo Sammarone era l'ora di mettere in atto: «La 157 del '92 è ormai una legge di 30 anni fa», ricorda.
Tuttavia, non è attraverso il sistema della giustizia che si metterà fine a episodi come quello che hanno coinvolto Amarena, e per estensione anche i suoi due cuccioli. Bisogna agire su un altro livello: «Sappiamo bene che non sarà l'innalzamento delle pene a cambiare la mentalità di alcuni, ma è un fondamentale segnale di interesse».