Sì al ritiro della patente per chi abbandona gli animali in strada. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenuto sui suoi profili social sul tema dell'abbandono degli animali nei mesi estivi.
Il governatore si è detto in accordo con Matteo Salvini, ministro e segretario della Lega, partito a cui Fontana appartiene. Il titolare del Dicastero dei trasporti durante un recente question time in Senato aveva infatti espresso parere positivo a inserire nel ddl sulla sicurezza stradale alcune modifiche per inasprire le pene per chi abbandona gli animali sulle strade, arrivando a prevedere la sospensione o la revoca della patente. Lo scopo dichiarato è «dissuadere qualche incivile dall'abbandono degli animali».
Una mission che ha trovato d'accordo il governatore lombardo che ha invitato i cittadini a denunciare all Forze dell'Ordine «gli episodi di abbandono di cui siete testimoni, fermiamo insieme questo fenomeno». Fontana ha quindi evidenziato che «durante il periodo estivo il triste fenomeno dell'abbandono degli animali domestici purtroppo aumenta».
Dei numeri dell'abbandono ne abbiamo già parlato su Kodami in un video che mette in evidenza come lasciare un animale sul ciglio della strada equivalga nell'80% dei casi a una condanna a morte.
Ma abbandonare un animale domestico o metterlo in pericolo, oltre a essere un'azione moralmente riprovevole, è anche un reato, come ha ricordato il post di Fonata, con multe fino a 30mila euro e la reclusione.
La Lombardia, similmente ad altre amministrazioni regionali, si è dimostrata sensibile riguardo ai diritti degli animali, ma solo di quelli domestici. Proprio l'amministrazione di Fontana nel 2022 ha infatti riportato sulle tavole l'avifauna che prima era illegale cacciare. Dopo l'approvazione della legge “spara e mangia”: i piccoli uccelli sono tornati sullo spiedo bresciano e nella polenta e osei, a patto che vendano ceduti a titolo gratuito ai ristoratori.
Insomma, c'è molta strada da fare affinché si rispettino i diritti degli animali in quanto tali, e non solo perché li consideriamo vicini a noi.