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30 Settembre 2022
15:23

Sfattoria degli Ultimi, presidio davanti al Tar per l’udienza decisiva del 4 ottobre

Il 4 ottobre i giudici del Tar stabiliranno il destino dei 140 tra maiali e cinghiali ospitati nella Sfattoria degli Ultimi, il rifugio a nord di Roma diventato il simbolo della battaglia contro gli abbattimenti indiscriminati di suidi per il contenimento della peste suina africana.

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Si avvicina il giorno della nuova udienza davanti al Tar del Lazio per stabilire il destino dei 140 animali della Sfattoria degli Ultimi, il rifugio-santuario sulle colline di Roma Nord che da mesi ormai lotta per impedire che la Asl li abbatta per dare seguito alle disposizioni per il contenimento della peste suina africana.

L’appuntamento è per martedì 4 ottobre alle ore 8 davanti alla sede del Tar, in via Flaminia 189 a Roma: «Portate i vostri striscioni e cartelloni – è l’appello dei volontari della Sfattoria – Abbiamo bisogno di tutte e tutti voi per dare voce a questi animali, ignari del pericolo che corrono da due mesi a questa parte, a seguito dell'ordinanza di abbattimento preventiva dell'Asl RM1. Non combattiamo solamente per loro, ma affinché tutti i santuari siano finalmente riconosciuti in Italia e venga colmato finalmente questo vuoto normativo».

Il problema principale, infatti, è che la Sfattoria, che ospita cinghiali e maiali salvati da situazioni di maltrattamento o abbandono, sorge in quella che Regione e commissario straordinario per il contenimento della peste suina, Angelo Ferrari, hanno individuato come “area rossa” del focolaio romano. La Asl ad agosto aveva notificato alla struttura un’ordinanza di abbattimento, decretando così la condanna a morte di 140 animali perfettamente sani e costantemente monitorati, oltre che gestiti secondo le direttive di legge. I volontari avevano quindi alzato le barricate a tutela di quelli che sono, a tutti gli effetti, parte di una grande famiglia, ed era iniziata una mobilitazione che aveva chiamato a raccolta centinaia di volontari provenienti da tutta Italia. Kodami aveva raccontato quei momenti delicati attraverso un reportage all'interno dei recinti della Sfattoria, proprio nei giorni in cui gli attivisti temevano l'arrivo dei funzionari dell'Asl incaricati degli abbattimenti.

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La Sfattoria, supportata dalle associazioni animaliste, si era rivolta al Tar per chiedere, se non l’annullamento dell’ordinanza, quantomeno una sospensiva, che il 19 agosto era stata ottenuta: sospensione degli abbattimenti sino al 12 settembre per consentire a tutte le parti in causa di produrre atti e documenti. Proprio il 12 settembre si era quindi tenuta l’udienza, con un presidio a supporto della Sfattoria all’esterno del Tar, che si era conclusa con un ulteriore rinvio al 4 ottobre. L’obiettivo adesso non è solamente salvare gli animali, ma anche spingere il legislatore a ufficializzare il ruolo e lo status dei santuari per animali, in modo da evitare in futuro che possano riproporsi situazioni di questo genere.

«Il Tar ha sostanzialmente confermato l’impianto del decreto del 19 agosto, che sospende gli abbattimenti e affida all’Asl Roma 1 il compito di monitorare la situazione nella Sfattoria degli Ultimi – aveva detto l’avvocato  Giuseppe Calamo che, con i colleghi Aurora Loprete e Michele Pezone, assiste Enpa, Leal, Leidaa, Lndc, Oipa, Tda Lac, le associazioni animaliste intervenute ad adiuvandum nella controversia tra l’Asl Roma 1 e la titolare della Sfattoria degli ultimi – Le associazioni, la cui prima e unica preoccupazione è il benessere degli animali, chiedono l’apertura di un tavolo di confronto con le autorità prima del 4 ottobre. Nel frattempo, parteciperanno a qualsiasi tipo di esame, valutazione o accesso siano ritenuti necessari».

La riunione di un tavolo con Comune e Regione era stata una delle prime richieste avanzate dai volontari della Sfattoria a poche ore dal rinvio dell’udienza al 4 ottobre: «Continuiamo a chiedere a gran voce il tavolo di confronto che ci avevano promesso con Comune, Regione e istituzioni – aveva detto a Kodami Paola Samaritani, responsabile del rifugio – affinché si possa concretamente lavorare assieme per salvare questi animali ed evitare che una situazione del genere si ripeta altrove». A oggi però, l’incontro non si è ancora tenuto: l’ultima parola sarà del Tar.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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