«Quanto diffuso dall'agenzia Ansa sono le mie osservazioni all'interno di una nota ufficiale e fotografano lo stato attuale delle cose: ad oggi, con le leggi che ci sono, i maiali devono essere abbattuti. Però verrà valutato il nuovo ricorso (che la Sfattoria ha già presentato ndr) e alla luce di ciò si valuterà nuovamente quanto sta accadendo e gli sviluppi su cui stiamo lavorando».
Kodami ha raggiunto telefonicamente Angelo Ferrari, il Commissario straordinario per la peste suina che ci ha tenuto a spiegare, quanto era stato diffuso dall'agenzia Ansa rispetto a ciò che ha scritto nero su bianco nel documento a sua firma: «Non è accoglibile la richiesta di non procedere all'abbattimento dei suini in questione, anche tenuto conto della carenza ed inadeguatezza delle misure di biosicurezza come comunicato dall'Asl Roma 1».
Parole pesanti che, qualora fossero messe in pratica, farebbero sprofondare sotto una pietra tombale non solo i circa 140 suidi della Sfattoria degli Ultimi sui quali pende la condanna appunto dell’Azienda Sanitaria Locale ma anche tutti coloro che stanno manifestando, in presenza e sui social, perché questa sentenza di morte non sia applicata.
All'interno del documento il Commissario sottolinea: «A quanto riferito dall'Asl, le strutture che ospitano gli animali risultano essere oggetto di provvedimento di sgombero in quanto sarebbero state occupate abusivamente, che gli animali sarebbero senza tracciabilità e certificazioni di provenienza, che i cinghiali rientrando nella fauna selvatica indisponibile e non possono essere detenuti … essendo gli animali detenuti in una condizione di illegalità sotto diversi profili (occupazione abusiva della struttura, mancata tracciabilità e origine degli animali, detenzione di animali selvatici)… si ritiene non accoglibile la richiesta di non procedere all'abbattimento dei suini in questione, anche tenuto conto della carenza ed inadeguatezza delle misure di biosicurezza».
Ferrari aveva parlato proprio con Kodami, giusto l’altro ieri, dichiarando che «esiste una dialettica, e sarà dato il tempo alle associazioni coinvolte di presentare le contro deduzioni». E anche oggi ha tenuto a sottolineare su Kodami che: «Il documento riporta il mio pensiero: come commissario di governo ricordo che esistono regolamenti e ordinanze a cui adempiere ma questo è il momento di ascoltare. E stiamo ancora ascoltando, la parola fine non è stata ancora scritta. Stando ai rapporti delle Asl la via prevista dalla legge sino ad ora è quella degli abbattimenti, tuttavia la questione verrà ancora valutata: stiamo lavorando per il futuro di questi rifugi».
Le dichiarazioni fatte a Kodami possono così fare chiarezza su quanto diffuso dall'Ansa, soprattutto considerando che ci sono centinaia di persone che sono in presidio fisso alla Sfattoria, dove la tensione è alta e si teme che arrivino gli operatori dell’Asl per provvedere agli abbattimenti. «No, non arriverà nessuno all'improvviso. Siamo tutti allineati – aggiunge il Commissario – Valuteremo ogni aspetto prima di agire, questo è il momento dell'ascolto».
Alla Sfattoria è presente anche la parlamentare del Pd Patrizia Prestipino che rassicura tutti, attraverso Kodami, del fatto di essere certa che gli animali non saranno abbattuti: «Ho parlato con il ministro Speranza, con l'assessore D'Amato, con la dirigente generale dell'Asl Roma 1, con la direttrice del Servizio veterinario dell'Asl Roma 1 e mi hanno detto che non c'è nessun tipo di accanimento ma che si doveva eseguire quelle che sono le direttive nazionali. Oggi ero qui quando è arrivata quest'agenzia e ho subito parlato con il Commissario che mi ha assicurato che è stata estratta una parte della nota che aveva scritto e che lui seguirà tutto l'iter giudiziario. Nessuno ha intenzione di venire ad ammazzare nessun animale oggi, domani e nemmeno dopodomani. Ho chiesto l'apertura di un tavolo con i referenti della Sfattoria, con le istituzioni e le associazioni animaliste con Ferrari che ha detto di essere disponibile già dal 22, 23 agosto».
Emanuele Zacchini, volontario e anima della protesta, ha lanciato oggi un appello proprio su Kodami drammatico attraverso i nostri inviati sul posto: «Siamo pronti a morire per gli animali. Io in una società simile, che uccide con tale leggerezza, non ci voglio vivere, e come me molti altri».
Questa mattina era arrivato il rigetto del Tar che non ha accettato l'istanza presentata dalla Sfattoria, il provvedimento con il quale l'8 agosto è stato ufficializzato l'abbattimento dei suidi.